Le biotecnologie sono la scienza della vita e comprendono un’infinità di tecniche. Gli OGM sono solo una di queste tecniche, la più rozza e rischiosa.

Esistono tecniche molto più all’avanguardia ed efficaci, come ad esempio la Mas (Marker Assisted Selection – Selezione Assistita da Marcatori), che impiega la conoscenza del Dna per produrre una vasta gamma di tratti per un gran numero di colture e ha permesso di offrire agli agricoltori colture resistenti a siccità, inondazioni e funghi, così come tolleranti a suoli salini, senza i problemi e i rischi degli OGM. Che sia chiaro però, non esiste una soluzione unica per tutti i problemi.

In Italia, come in gran parte del Pianeta, serve una profonda innovazione del settore agricolo che punti diritto verso la sostenibilità. Per questo è importante investire in ricerca, ma che sia diretta a valorizzare la diversità genetica, non a ridurla ulteriormente, e fornire soluzioni reali alle specifiche esigenze, sfruttando le conoscenze degli agricoltori attraverso un processo partecipativo.

Quando si parla di ricerca, è giusto che lo facciano i ricercatori, quelli veri. Salvatore Ceccarelli* è un genetista che fa ricerca in agricoltura da oltre 30 anni, e questo il suo commento alla puntata a senso unico di Presa Diretta di domenica 28 febbraio, inviato direttamente alla redazione.

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* Salvatore Ceccarelli è stato professore ordinario di Genetica Agraria presso la Facoltà di Agraria di Perugia, posizione dalla quale si è dimesso nel 1987, perché nel frattempo, dal 1980, aveva iniziato a condurre ricerche presso l’ICARDA (Il Centro Internazionale per la Ricerca Agricola in Zone Aride) ad Aleppo, in Siria. Ad Aleppo è rimasto fino al 2006, come responsabile del programma di miglioramento dell’orzo e poi fino al 2011 come consulente. Li ha cominciato ad introdurre la ricerca partecipativa che ha poi esteso ad altri paesi. Oggi vive in India ed è impegnato in progetti, in Etiopia, Giordania, Uganda, Iran e in Italia per conto di Rete Semi Rurali, che coinvolgono direttamente gli agricoltori promuovendo la coltivazione di miscugli che rappresentano una soluzione non brevettabile e nelle mani degli agricoltori ai cambiamenti climatici.