Paola Biocca - Greenpeace
Paola Biocca – Greenpeace

Quando arrivai a Greenpeace nel 1993, avendo una formazione da ricercatore e già diversi anni di attivismo ambientalista sulle spalle, Paola Biocca fu tra quelle persone che mi aiutò a entrare nella logica delle campagne internazionali, per me nuova. Condivisi per un primo periodo la stanza d’ufficio con lei. Una persona con grande capacità di osservazione e di analisi, Paola si occupava già alcuni anni di campagne, da quella contro l’esportazione di rifiuti tossici a quella sul disarmo nucleare. 

Nello scambio di opinioni quotidiano capitava che mi chiedesse di documenti o riferimenti tecnici di cui avevo accennato magari mesi prima, mostrando di assorbire ogni informazione utile al suo obiettivo. Era molto concreta, aspetto importante per un campaigner di Greenpeace: bisogna sempre capire cosa è possibile ottenere con le diverse attività, per raggiungere un obiettivo politico, comunicativo e di lobby.

Nel dover trovare un suo testo per il libro “Greenpeace, i guerrieri dell’arcobaleno in Italia”, la scelta è caduta su un articolo, del 1992, che descriveva il quadro delle esportazioni di rifiuti tossici nei Paesi del Sud e si chiudeva con un riferimento – che oggi sembra profetico – alla Somalia. La campagna per rendere illegale questa pratica, con un bando dell’esportazione dei rifiuti tossici verso i Paesi non OCSE, arriverà dopo anni di campagna solo nel 1994, lo stesso anno dell’uccisione in Somalia di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. 

Guardando poi al suo impegno successivo, in Oxfam e al World Food Program, Paola è sempre stata tenace e concreta, dimostrando anche una eccezionale capacità di scrittura che gli varrà nel 1998 il Premio Italo Calvino.

In questo senso, nella sua troppo breve vita, Paola ha dimostrato come promuovere la speranza di un cambiamento è una pratica fatta di piccoli passi ma con una capacità di visione a lungo termine. 

Proprio questo agire caparbio e visionario, anche in situazioni difficilissime, può fare la differenza e far evolvere la realtà verso soluzioni insperate. Continuare in questo impegno è il modo migliore di ricordare Paola.

Paola Biocca è scomparsa tragicamente il 12 novembre 1999 nel corso di una missione umanitaria in Kosovo come portavoce del WFP (World Food Programme)