Attivisti e attiviste di Greenpeace Italia in azione sulla piattaforma di estrazione “Prezioso”, situata nello Stretto di Sicilia.

Non solo annunci e promesse, per cambiare davvero paradigma di sviluppo e contrastare l’emergenza climatica in corso, servono piani concreti: è quello che chiediamo al premier Conte e al suo governo e ai leader riuniti oggi a New York, per il Summit delle Nazioni Unite sul clima.
Il meeting ONU si tiene durante la Global #WeekForFuture organizzata dal movimento Fridays For Future, settimana di manifestazioni per il clima che si concluderà venerdì 27 con uno sciopero globale. Sette giorni di mobilitazioni contro i cambiamenti climatici, appuntamento a cui aderiamo ufficialmente anche in Italia.

In occasione del vertice – convocato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres per rafforzare gli impegni nazionali in materia di clima – abbiamo presentato le nostre richieste al Governo:

  1. rivedere il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) con obiettivi coerenti con l’azzeramento delle emissioni di CO2 entro il 2040, con un piano energetico basato al 100% su rinnovabili ed efficienza energetica;
  2. definire un piano che conduca allo stop dal 2028 della vendita di auto con motore a combustione interna;
  3. eliminare l’uso di biocarburanti di prima generazione, come l’olio di palma;
  4. promuovere l’abolizione dei sussidi agli allevamenti intensivi e utilizzare questi fondi per sostenere aziende agricole che producono con metodi ecologici;
  5. spostare progressivamente i sussidi dati alle fonti fossili verso misure di efficienza e verso la promozione delle rinnovabili.

Il summit ONU di New York si tiene a quasi un anno dall’allarme lanciato dal Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) che, lo scorso ottobre, ha sottolineato come sia urgente agire al più presto per cercare di mantenere la temperatura media globale entro 1,5°C. Poche settimane fa lo stesso IPCC ha reso noto che la temperatura sulla terraferma è già aumentata di 1,53°C, rispetto a una media globale di 0,83°C (che tiene conto dell’aria sopra l’acqua e della terra).

Non è più il momento di tergiversare, ma occorre intervenire subito, abbandonando le politiche che ci hanno portato alla situazione attuale, e mettere finalmente in pratica provvedimenti incisivi contro i cambiamenti climatici!

Global climate strike in Cologne.