È tempo di lanciare un allarme, di dire basta alla plastica usa e getta e di chiedere alle multinazionali di mettere un freno alla produzione sfrenata di bottiglie, confezioni e plastica monouso.

Siamo andati ad Ischia proprio per questo e, insieme all’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, abbiamo dato vita al BlueBlitz2019: due giorni di attività in cui abbiamo documentato l’incredibile biodiversità marina presente in quest’area e verificato lo stato di salute del mare, con l’intenzione di sensibilizzare quante più persone possibili sul grave problema dell’inquinamento da plastica in mare.

Con una squadra instancabile – composta da Dolcenera, i nostri volontari, i collaboratori dell’AMP, un centinaio di studenti e associazioni locali – abbiamo fatto pulizia sulle spiagge, mentre i nostri divers – insieme a subacquei locali –  si sono immersi nei fondali per vedere come la plastica riesca a minacciare anche un’area di così grande pregio e valore ambientale, nonostante gli immensi sforzi per proteggerla.

In poche ore sono state raccolte decine e decine di chili di rifiuti che, in un secondo momento, sono stati poi catalogati attraverso un brand audit: la plastica (soprattutto usa e getta), in questo scenario, fa da padrona. È importante ricordare che i nostri mari nascondono tesori preziosissimi, patrimonio di tutti, per questo è nostra responsabilità salvaguardarli attraverso atteggiamenti responsabili.

Il sabato sera è stato invece il momento in cui, tutti insieme, ci siamo raccolti per tirare le somme degli sforzi fatti e diffondere quanto più possibile il nostro messaggio. Siamo riusciti nell’intento grazie a una porta voce d’eccezione: Dolcenera. Un momento emozionante, di comunità, che ci ha uniti di fronte al palco dove la testimonial di Plastic Radar ha regalato a tutti i partecipanti alle attività (e ad Ischia) un concerto piano e voce che si è aperto con il suo recente successo “AmareMare”, inno alla tutela del mare dall’inquinamento da plastica.

I risultati preliminari di Plastic Radar confermano quello che abbiamo potuto toccare con mano in questi giorni: i nostri mari e le nostre spiagge, persino quelli che fanno parte delle aree protette, sono minacciati dagli ingenti quantitativi di plastica – soprattutto usa e getta – che vengono abbandonati in acqua e sui litorali. Delle oltre duemila segnalazioni fatte da inizio luglio, come era già stato nell’edizione precedente, al primo posto si riconfermano le bottiglie di plastica, seguite poi da imballaggi e confezioni per alimenti, sacchetti, bicchieri e tappi.

Chiediamo alle grandi aziende, responsabili della commercializzazione dei maggiori volumi di plastica monouso, di assumersi le proprie responsabilità e di salvare i nostri mari riducendone subito la produzione.

Photo credits @Lorenzomoscia

Più mare, meno plastica!

Il mare non è una discarica: chiedi alle aziende di abbandonare l’usa e getta.

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