Avocado, quinoa, anacardi sono alcuni degli “alimenti trendy”, dei “superfood” dal sapore esotico che ormai troviamo in qualunque supermercato. La grande disponibilità di prodotti provenienti dalle più disparate parti del mondo potrebbe sembrarci un’ottima notizia, ma l’aumento della domanda mondiale di materie prime agricole ha un prezzo molto più alto di quel che crediamo.

L’aumento mondiale della domanda di frutti (come l’avocado), cereali e simili, implica l’aumento della produzione di queste materie prime agricole e quindi la necessità di trovare nuovi terreni per farle crescere. Spesso si tratta di terreni occupati da foreste e/o da popolazioni locali.

Alla deforestazione si aggiungono i problemi prettamente legati all’agricoltura intensiva, cioè il grande fabbisogno di acqua e l’elevato impiego di prodotti fitosanitari (erbicidi, insetticidi, fertilizzanti), con conseguenze anche gravi per le popolazioni locali.

IL CASO DELL’AVOCADO MESSICANO

Agricultural land in the Uruapan region. Aerial view of avocado plantations

Gli impatti ambientali causati dalla coltivazione intensiva di avocado sono uno dei tanti esempi di come, a livello globale, l’80% della deforestazione avvenga per fare spazio a terreni agricoli.

Il principale produttore mondiale di avocado è il Messico ed in particolare lo Stato di Michoacàn, dove sorgono la maggior parte delle piantagioni. Nella stessa zona sono però presenti preziose foreste di conifere, che vengono abbattute a ritmi vertiginosi. Per soddisfare la crescente domanda di avocado, infatti, gli agricoltori espandono sempre di più le piantagioni, anche a costo di abbattere alberi secolari.

Per crescere l’avocado necessita di grandi quantità d’acqua, molta più di quella che servirebbe alla foresta. L’acqua viene quindi prelevata dai fiumi circostanti e dal sottosuolo, a scapito delle popolazioni e della fauna locali, che devono affrontare anche un ulteriore insidioso problema: la contaminazione delle falde acquifere a causa dall’utilizzo di insetticidi e fertilizzanti.

L’espansione indiscriminata delle piantagioni di avocado messicano minaccia un insetto molto speciale: la farfalla monarca (Danaus plexippus), già in pericolo di estinzione. Questa farfalla è famosa per l’incredibile migrazione di massa dal Canada al Messico che intraprende ogni anno nel periodo invernale. Un fenomeno straordinario, unico in natura, in cui le foreste di Michoacán giocano un ruolo cruciale. Le farfalle monarca sono infatti solite svernare e accoppiarsi in quell’area e rischiano, a causa della deforestazione, di sparire per sempre.

Ma non è tutto: l’aumento repentino della domanda delle materie prime agricole destinate (soprattutto) all’esportazione ne fa aumentare il prezzo, rendendole inaccessibili alle popolazioni locali, che in molti casi considerano questi alimenti come parte della propria dieta tradizionale. Come se non bastasse, la rapida espansione delle piantagioni va spesso di pari passo con numerose azioni illegali, incluso l’accaparramento delle terre, lo sfruttamento dei lavoratori e altre violazioni dei diritti umani perpetrate principalmente ai danni di Popoli Indigeni e comunità locali.

Infine, non dobbiamo dimenticare le ingenti emissioni di CO2 e la considerevole produzione di imballaggi legate al trasporto di alimenti provenienti da Paesi lontani.

Quindi cosa possiamo fare per evitare tutto questo? Beh, siamo abbastanza fortunati da vivere in un Paese dove frutta e verdura certo non mancano: è quindi consigliabile consumare cibo di stagione e prodotto localmente in modo ecologico. E se qualche volta abbiamo voglia di un sapore “esotico”, in Sicilia (e in minori quantità anche in Calabria) si possono trovare anche coltivazioni biologiche di avocado.

Vuoi fare di più? FIRMA adesso e chiediamo insieme all’Unione Europea una normativa per fermare il commercio di materie prime prodotte distruggendo le foreste!

 

Non mangiarti le foreste!

L’80% della deforestazione del mondo è causata dalla produzione intensiva di materie prime, soprattutto agricole: praticamente, cibo che divora le foreste. Soia, olio di palma, cacao, carne, avocado, sono i responsabili di una distruzione senza precedenti. Stiamo decimando le foreste per far posto all’agricoltura massiva e industriale. Un milione di specie è a rischio di estinzione. Se vogliamo salvare il clima e la biodiversità, dobbiamo salvare le foreste.

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