La giornata mondiale delle api compie oggi due anni: fu istituita nel 2017 e festeggiata per la prima volta nel 2018 proprio per “aumentare la consapevolezza di quanto siano preziose le api per la sopravvivenza dell’umanità” . Alla vigilia della prima celebrazione, Graziano da Silva, il Direttore Generale della FAO, affermava che “Non possiamo continuare a concentrarci sull’aumento della produzione e della produttività basandoci sull’uso diffuso di pesticidi e di sostanze chimiche che minacciano le colture e gli impollinatori“, aggiungendo che “i paesi devono passare a politiche e sistemi alimentari più favorevoli agli impollinatori e più sostenibili”.

Le premesse sono chiare dunque, così come gli obiettivi: proteggere le api e gli impollinatori, perché la loro azione influenza oltre il 75% delle colture alimentari mondiali.

Il rischio però è che i ronzii si spengano prima che la giornata mondiale delle api raggiunga la maggiore età.

Le api continuano infatti ad essere minacciate dalle attività umane: agricoltura intensiva, uso di pesticidi e inquinamento. Siamo la causa del problema, ma potremmo anche essere parte della soluzione. L’EFSA (l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) ha infatti pubblicato nel 2013 le linee guida per la valutazione del rischio dei prodotti fitosanitari su api e impollinatori: uno strumento efficace per la protezione di questi preziosi insetti che avrebbe potuto già da tempo essere adottato a livello europeo. Così non è stato però, a causa delle resistenze messe in campo da alcuni Stati membri all’interno del Comitato europeo permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (PAFF), dove si sta appunto discutendo l’aggiornamento delle linee guida da adottare sulla valutazione dei rischi dei fitosanitari per gli impollinatori. Da quanto emerge, il nuovo piano di azione proposto dalla Commissione Ue non include le migliorie elaborate nelle linee guida dell’EFSA del 2013: verrebbe valutata solo la tossicità acuta per le api mellifere, mentre la tossicità cronica, gli effetti sulle larve e i potenziali rischi per altre specie – come le api selvatiche e i bombi –  verrebbero rimandati ad una nuova revisione da parte dell’EFSA, in una data futura non ben specificata.

In merito a questo “compromesso al ribasso”, nella riunione del comitato PAFF di gennaio, si sono espressi a favore 18 Paesi, 3 si sono opposti e 7 non si sono espressi.

Proprio la posizione degli Stati membri nel corso di questa lunga e tormentata discussione è stata oggetto di un’inchiesta del difensore civico europeo Emily O’Reill nei confronti della Commissione europea. L’oggetto è il rifiuto, da parte della Commissione, della richiesta dell’organizzazione non governativa francese POLLINIS in merito alla posizione degli Stati membri sulle linee guida dell’EFSA. Un rifiuto ingiustificato, secondo il difensore civico, trattandosi di documenti che contengono importanti informazioni per la collettività, proprio in virtù del loro impatto sulla conservazione dell’ambiente e della biodiversità. L’inchiesta si conclude dunque con la raccomandazione nei confronti della Commissione di garantire l’accesso pubblico ai documenti richiesti, mostrando le posizioni dei singoli Stati membri, alla quale la Commissione dovrà rispondere entro il 10 agosto 2019.

Anche la posizione dell’Italia è stata, finora, avvolta nel mistero. Proprio per questo Greenpeace ha inviato una lettera  al Ministro della Salute Giulia Grillo, che rappresenta il nostro paese nel PAFF, e ai Ministri dell’Ambiente Sergio Costa e delle politiche agricole Gianmarco Centinaio, che contribuiscono alla definizione della posizione italiana nell’ambito di questa discussione.

Una lettera che è una richiesta di trasparenza, ma anche di un’assunzione di responsabilità da parte dei 3 ministri. Per proteggere realmente gli insetti impollinatori sono necessari standard di valutazione più stringenti degli attuali, come quelli contenuti nelle linee guida dell’EFSA che hanno reso possibile, nel 2018, il bando permanente di tre insetticidi neonicotinoidi. Quello dell’anno scorso è un bando che ha allarmato le multinazionali dell’agrochimica, ma ai nostri rappresentanti chiediamo di ascoltare altri campanelli di allarme: quelli suonati dalla comunità scientifica e dalla società civile per il rischio che corrono le api e, con loro, la nostra sicurezza alimentare.

Per questo chiediamo che l’Italia sostenga la piena applicazione delle linee guida del 2013 per la valutazione dei rischi per api e insetti impollinatori per tutti gli usi di prodotti fitosanitari nella Ue.

Cosa risponderanno i nostri Ministri?

Faranno scelte in grado di permetterci di festeggiare le prossime giornate mondiali delle api con intensi e promettenti ronzii?

Firma e partecipa, salviamo le api!

 

Salviamo le api!

Le api fanno molto più del miele: aiutiamo gli impollinatori a non scomparire.

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