I mari soffocano di bottiglie e imballaggi monouso, e loro, invece di correre ai ripari, hanno incrementato la produzione di plastica usa e getta del 13%… per questo oggi ci siamo incatenati davanti ad una delle tante fabbriche di Nestlé nel mondo: lo stabilimento della San Pellegrino, marchio di proprietà della multinazionale svizzera.

Mentre alcuni dei nostri attivisti si sono disposti all’ingresso con dei bidoni etichettati con il famoso marchio di acqua in bottiglia, altri si sono appesi a due silos della fabbrica con due grandi striscioni: uno con scritto “Nestlé, Basta Plastica Usa e Getta” e l’altro raffigurante il “Plastic Monster”, simbolo del danno inestimabile che la produzione indiscriminata di plastica causa al Pianeta.

Lo stabilimento italiano non è stato l’unico luogo in cui ci siamo fatti sentire oggi da Nestlé. Stamattina altri attivisti di Greenpeace hanno manifestato al quartier generale della multinazionale a Vevey, in Svizzera, e presso gli uffici e siti produttivi in Slovenia, Kenya, Germania e Filippine.

Mentre i mari soffocano, Nestlé continua a fare enormi profitti inondando il mercato globale con enormi quantitativi di plastica usa e getta. Lo scorso anno sosteneva di prendere sul serio il problema e, invece, ha prodotto 1,7 milioni di tonnellate di plastica, il 13% in più rispetto al 2017!

Di fronte a questi dati non possiamo più fidarci delle promesse di chi produce sempre di più materiali usati per pochi minuti che inquinano il Pianeta per secoli!

Non dimentichiamoci, inoltre, che l’anno scorso, quando abbiamo chiesto ai cittadini di segnalarci la presenza dei rifiuti in plastica sulle nostre coste, con l’iniziativa Plastic Radar, Nestlé è risultata tra le aziende più individuate con i marchi Acqua Vera, Levissima, Motta e San Pellegrino.

Più mare, meno plastica!

Il mare non è una discarica: chiedi alle aziende di abbandonare l’usa e getta.

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