Nelle ultime settimane si è parlato moltissimo di riscaldamento globale, più di quanto non fosse mai successo in passato. Fra i “non detti” sul tema dei cambiamenti climatici ce n’è uno che però continua a sfuggire ai media e all’opinione pubblica, e cioè che sia proprio – fra gli altri –  la Banca europea per gli investimenti (BEI), a finanziarli.

  • Ma che cos’è la BEI e come funziona?

La BEI è il più grande prestatore internazionale al mondo, “assume prestiti sui mercati dei capitali e eroga prestiti a condizioni favorevoli per progetti che sostengono obiettivi dell’UE”. I suoi azionisti sono i 28 governi nazionali dell’UE.

  • La BEI e i cambiamenti climatici

Le decisioni della BEI su “come e dove” distribuire i suoi fondi può influire notevolmente sugli sforzi dell’UE per affrontare i cambiamenti climatici.

L’attuale politica di prestito nel settore energetico della BEI è entrata in vigore nel 2013, prima ancora che fossero firmati gli accordi di Parigi sul clima. In questi anni la BEI ha erogato 11,8 miliardi di euro di sostegno diretto ai combustibili fossili e 3,9 miliardi di euro alle aziende legate al carbone. Molte di queste società continuano a sviluppare nuove centrali a carbone e non hanno alcun piano di decarbonizzazione!

  • Anche tu hai diritto di dire la tua alla BEI

Mentre leggi, la BEI sta conducendo una consultazione pubblica (aperta fino al 29 marzo) sulla nuova politica di prestito ai progetti energetici. Ogni cittadino europeo può infatti presentare commenti su come le sue tasse dovrebbero essere spese. Ora è il momento giusto per dimostrare alla BEI che le persone non ne vogliono più sapere di dare finanziamenti pubblici ai combustibili fossili: diglielo anche tu!

Durante l’ultimo processo di consultazione, la BEI ha ricevuto solo cinque (cinque!) contributi di singoli cittadini: stavolta dobbiamo farci sentire, possiamo e dobbiamo farlo perché nessun altro lo farà al posto nostro!

Abbiamo il diritto di esprimere la nostra opinione ed esortare la banca ad escludere i finanziamenti ai combustibili fossili, carbone, petrolio e gas, nei suoi nuovi criteri di erogazione di prestiti nel settore energetico.