Vi ricordate quando lo scorso ottobre milioni di alberi vennero distrutti dalla furia del vento in provincia di Belluno? È proprio da lì che abbiamo lanciato in queste ore un messaggio al Governo, che non sta facendo abbastanza per difendere i cittadini dai cambiamenti climatici.

I nostri attivisti hanno composto la gigantesca scritta “Cambiamenti climatici: governo bocciato” ed aperto uno striscione “Governo del cambiamento climatico” raffigurante i volti di Conte, Salvini e Di Maio.

La nostra protesta ha un obiettivo ben preciso: rendere più ambiziosa l’attuale bozza di Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), recentemente presentato dal Governo, che in buona sostanza replica le insufficienti strategie dei precedenti esecutivi, puntando tutto sul gas e ignorando lo sviluppo delle rinnovabili. Un documento in cui non sono nemmeno menzionati gli obiettivi di completa de-carbonizzazione dell’Italia entro il 2050.

Insomma, nonostante gli annunci, il governo Conte ha presentato un piano in sostanziale continuità con la Strategia Energetica Nazionale presentata dal governo Gentiloni e redatta da Calenda!

Il gas resta il centro del modello energetico nazionale, a scapito delle rinnovabili, del territorio e soprattutto della salute dei cittadini, che sempre più subiscono le conseguenze dei cambiamenti climatici.

Ma è deludente che proprio il Movimento 5 Stelle, che a suo tempo aveva apostrofato la Strategia Energetica del governo Gentiloni come vecchia e inadeguata, ora presenti un piano sostanzialmente identico in moltissimi suoi punti.

E non è altrettanto folle il progetto di voler trasformare l’Italia in un hub del gas?

È vero che il Piano Energia e Clima del Governo non è ancora nella sua forma definitiva, ma è proprio per questo che stiamo chiedendo ADESSO una correzione di rotta: vogliamo che il nostro Paese sia dotato di un progetto ambizioso e sostenibile e faccia la sua parte per contrastare i cambiamenti climatici con misure concrete.

Qualcuno dovrà pur ricordare a Palazzo Chigi che l’obiettivo attuale di riduzione delle emissioni di CO2 è insufficiente e si rivelerà presto inferiore anche a quello europeo, dal momento che il Parlamento Ue ha votato per innalzare l’obiettivo comunitario!

È la scienza a dirci che dobbiamo attivarci se vogliamo che questo Pianeta resti così come lo conosciamo oggi: dobbiamo arrivare a emissioni nette zero massimo entro il 2050, e abbiamo la tecnologia per farlo. Quello che manca è la volontà politica, come testimonia purtroppo anche il piano presentato da questo governo che rallenta di fatto la crescita delle rinnovabili elettriche, confermando la linea imposta dai governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni che ha già portato alla perdita di decine di migliaia di posti di lavoro nel settore.

Proprio domani – in Italia e in tutto il mondo – ci saranno scioperi per il clima. Il tema è ormai al centro delle proteste degli studenti e dell’opinione pubblica e chi è chiamato a decidere non può più tirarsi indietro: i cambiamenti climatici non aspettano e le loro conseguenze le subiamo tutti!