Ce l’abbiamo fatta, insieme: il Gruppo Generali ha deciso di aggiornare la propria “strategia sui cambiamenti climatici” con un piano operativo che punta a ridurre con coraggio l’esposizione del Leone di Trieste verso il carbone, il più inquinante dei combustibili fossili. Una decisione che arriva dopo un anno di intensa campagna supportata da decine di migliaia di persone che hanno aderito all’appello lanciato in Italia insieme all’associazione re:Common.

Generali ha deciso di compiere un passo importante in difesa dei cittadini. Abbandonare il carbone, come il colosso assicurativo italiano dimostra oggi di voler fare, significa voler fermare la più inquinante fonte energetica, nonché una delle principali cause dei cambiamenti climatici.

Alluvioni, siccità, trombe d’aria e altri fenomeni meteorologici estremi sono la diretta conseguenza del clima che cambia, e sono purtroppo una drammatica realtà già oggi in tutta Italia. È dunque un’ottima notizia che Generali stia decidendo di anteporre le persone e il clima ai propri interessi economici a breve termine. Ora monitoreremo che alle parole seguano i fatti, e che il Leone di Trieste abbandoni presto tutte le attività carbonifere anche in Polonia e Repubblica Ceca.

L’annuncio di Generali in breve:

  • Generali ha ufficializzato che non fornirà più coperture assicurative per la costruzione di nuove centrali centrali a carbone, senza alcun tipo di eccezione, e la compagnia triestina non accetterà come nuovi clienti società attive nel comparto carbonifero;
  • Per quanto riguarda gli attuali clienti con interessi nel settore del carbone, tra cui l’utility polacca PGE e la ceca CEZ, Generali fa sapere di avere iniziato con loro un protocollo di ingaggio, la cui prima fase terminerà ad inizio 2019. Se entro allora tali società non avranno presentato dei piani di transizione credibili, Generali interromperà i rapporti con questi clienti;
  • Sul lato investimenti, per quanto riguarda le equity, Generali si impegna a completare il disinvestimento dalle società attive nel carbone entro aprile 2019, mentre per i bond attenderà la naturale scadenza.

Sarebbe stato possibile senza di te? No: è insieme che riusciamo a convincere anche le grandi aziende a fare scelte più responsabili!