
Questa situazione sta aggiungendo infinite sofferenze ai milioni di sfollati di Gaza e si aggiunge all’incubo di decine di ostaggi ancora detenuti da Hamas, e delle loro famiglie.
Negli ultimi 15 mesi l’incessante violenza ha provocato decine di migliaia di vittime innocenti – soprattutto donne e bambini – e ha portato le infrastrutture di Gaza al collasso. Il blocco delle risorse essenziali, tra cui cibo, acqua, medicine e carburante, ha lasciato i civili esposti a fame, malattie e sofferenze sempre più gravi.
Greenpeace ribadisce il suo appello per:
- un cessate il fuoco immediato, completo e permanente per prevenire ulteriori perdite;
- il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi;
- l’invio urgente e senza ostacoli di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza;
- il rilascio incondizionato di tutti i civili detenuti illegalmente;
- un embargo globale sulle vendite e sui trasferimenti di armi che alimentano ulteriori crimini di guerra;
- la fine dell’occupazione illegale della Palestina, in linea con il diritto internazionale.
Il diritto internazionale deve essere rispettato e tutte le parti devono tornare a negoziare per costruire una pace giusta e duratura. Greenpeace ribadisce il suo appello per un futuro in cui palestinesi e israeliani possano vivere fianco a fianco in pace, nel rispetto delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e delle leggi sui diritti umani. #CeasefireNow