Dove eravamo rimasti con la nostra proposta di legge per cambiare il sistema degli allevamenti intensivi? Il 6 marzo avevamo depositato il testo presso la Camera dei Deputati, con le firme di 15 parlamentari provenienti da 5 diversi gruppi politici. 

La proposta di legge ora è passata al vaglio degli uffici legislativi della Camera, con minime revisioni e integrazioni, e si è arricchita delle firme di altri sei parlamentari. È quindi arrivato il momento di un altro passo fondamentale: chiediamo ora la calendarizzazione in Parlamento per arrivare al voto!

Una proposta di legge per riconvertire gli allevamenti intensivi in chiave agro-ecologica

Insieme a ISDE – Medici per l’ambiente, Lipu, Terra! e WWF Italia, il 22 febbraio abbiamo presentato presso la Camera dei Deputati una proposta di legge per cambiare il sistema degli allevamenti intensivi, un settore insostenibile i cui impatti compromettono la qualità dell’aria e dell’acqua, minacciando anche la sicurezza alimentare delle persone.

Perché vogliamo trasformare questo sistema 

  1. Gli allevamenti intensivi sono responsabili di oltre due terzi delle emissioni nazionali di ammoniaca, con conseguenze dirette sulla salute umana, specie per le emissioni di polveri sottili che causano ogni anno migliaia di morti premature
  1. Gli oltre 600 milioni di animali allevati in modo intensivo ogni anno in Italia richiedono un grande uso di risorse, spesso sottratte al consumo diretto umano
  1. Due terzi dei cereali commercializzati nell’UE diventano mangime e circa il 70% dei terreni agricoli europei è destinato a coltivazioni per l’alimentazione animale che richiedono l’uso di enormi quantità di acqua
  1. Il comparto agro-zootecnico penalizza le piccole aziende e favorisce le più grandi: l’80% dei fondi europei per l’agricoltura italiana finisce nelle casse di appena il 20% dei beneficiari

Cosa chiediamo per cambiare tutto questo

Per porre fine ai danni ambientali e sociali causati dagli allevamenti intensivi è necessario un piano di riconversione verso pratiche agro-ecologiche. Ecco cosa proponiamo di fare per metterlo in atto.

  1. Fermare l’espansione degli allevamenti intensivi, soprattutto nei territori più inquinati
  2. Ridurre il numero di animali allevati in Italia e il consumo di carne 
  3. Avviare una transizione ecologica degli allevamenti intensivi esistenti
  4. Sostenere le piccole aziende agricole 
  5. Tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto
  6. Garantire cibo sano e di qualità a prezzi accessibili per i consumatori

Come vogliamo raggiungere questi obiettivi? Leggi il testo integrale della proposta di legge sugli allevamenti intensivi e il manifesto pubblico.

Chi sono i parlamentari che hanno già firmato la proposta di legge

Il testo di legge depositato il 6 marzo scorso aveva già raccolto le firme di 15 parlamentari appartenenti a diversi gruppi politici: Evi (PD) e Brambilla (Noi Moderati) come prime firmatarie, e a seguire Bergamini (FI), Borrelli (AVS), Bonelli (AVS), Cherchi (M5S), Costa (M5S), Dalla Chiesta (FI), Di Lauro (M5S), Dori (AVS), Ghirra (AVS), Grimaldi (AVS), Fratoianni (AVS), Orlando (PD), Zanella (AVS).

Oggi il testo ha trovato l’appoggio di sei nuovi parlamentari che si sono aggiunti all’elenco di chi vuole trasformare insieme a noi il sistema degli allevamenti intensivi:

  • Ciani (PD)
  • Gribaudo (PD)
  • Lacarra (PD)
  • Prestipino (PD)
  • Romeo (PD)
  • Scotto (PD)

In merito alla proposta di legge Eleonora Evi, deputata (Partito Democratico) e segretaria di presidenza dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali ha dichiarato: “il settore zootecnico consuma molta acqua ed emette gas serra, quindi contribuisce fortissimamente alla crisi climatica. Deve cambiare. Ecco perché è così importante calendarizzare quanto prima la proposta di legge per superare gli allevamenti intensivi e, soprattutto, dare una nuova prospettiva ecologica al settore dell’agricoltura”.

E adesso?

Adesso chiediamo che il testo venga calendarizzato per essere discusso alla Camera alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva.

Gli eventi climatici estremi sempre più frequenti, così come la crisi del settore agro-zootecnico, impongono una rapida transizione verso un modello che abbandoni i metodi intensivi e punti a una maggiore efficienza alimentare, con produzioni a più basso consumo di risorse e dai minori impatti ambientali, sociali e sanitari. Non c’è più tempo da perdere: servono cambiamenti ora.

Anche tu puoi aiutarci a realizzare un futuro senza allevamenti intensivi!

Unisci la tua voce alla nostra per cambiare un settore insostenibile che danneggia la nostra salute, il benessere degli animali, l’ambiente e le piccole aziende.