Quanto spazio hanno i temi ambientali nella campagna elettorale italiana per le elezioni europee? Per rispondere a questa domanda ci siamo affidati all’Osservatorio di Pavia che ha condotto un monitoraggio delle dichiarazioni dei principali leader politici italiani sul clima dal 1° al 14 maggio.

Nella fase iniziale della campagna elettorale il tema del clima risulta essere il grande assente nel dibattito politico: solo nell’8% delle dichiarazioni dei principali leader politici italiani si fa almeno un accenno alla crisi climatica. Tuttavia, quelle realmente dedicate al riscaldamento globale sono appena il 4%, che includono anche le dichiarazioni contrarie alle azioni per il clima. Se si considerano anche i temi ambientali non direttamente collegati alla crisi climatica, la percentuale arriva a poco meno dell’11%.

Le dichiarazioni dei leader politici sui temi ambientali: lo studio 

Lo studio ha analizzato le dichiarazioni dei principali undici leader politici italiani sui seguenti media, dal 1° al 14 maggio:

  • post su Facebook
  • edizioni serali dei telegiornali delle reti Rai, Mediaset e La7 
  • principali talk show politici e programmi televisivi di approfondimento

I politici esaminati sono:

  • Bonelli
  • Calenda
  • Conte
  • Fratoianni
  • Magi
  • Meloni
  • Pichetto Fratin
  • Renzi
  • Salvini
  • Schlein
  • Tajani

I politici più attivi sul tema ambientale

Fra gli undici leader monitorati, i quattro che più parlano di ambiente in relazione al numero di dichiarazioni sono Pichetto Fratin, Bonelli, Magi e Salvini. Grandi assenti dal dibattito su clima e ambiente sono le due principali protagoniste della campagna elettorale, Schlein con il 7,8% delle dichiarazioni e Meloni con appena il 3,4%

In generale, nella maggior parte dei casi, emerge che i rappresentanti del governo mettono spesso in discussione le politiche del Green Deal europeo e rivendicano una “via italiana” alla transizione ecologica, caratterizzata da resistenze spesso pretestuose alla transizione energetica.

Le posizioni ambigue di Salvini

Matteo Salvini risulta il politico che più di tutti assume posizioni ambigue, resistenti o contrarie alle azioni per il clima. In particolare, il leader della Lega fa spesso leva su presunte ricadute industriali negative della transizione e sullo svantaggio competitivo rispetto ad altri Paesi.

L’informazione in TV sulla crisi climatica 

Un altro dato interessante emerso dal monitoraggio è che i temi degli interventi dei leader, focalizzati o meno sulle elezioni europee, sono quasi esclusivamente determinati dalla scaletta di chi conduce le trasmissioni d’informazione e dall’agenda dei TG legate all’attualità della cronaca politica e non. Lo spazio dedicato a temi dell’ambiente, del riscaldamento globale e della transizione ecologica risulta quasi nullo. Quanto ancora dovremo aspettare per un’informazione sulla crisi climatica completa, veritiera e indipendente?

Servono azioni concrete per il clima 

Alla luce dei dati emersi, Federico Spadini della campagna Clima di Greenpeace Italia ha dichiarato: «Nonostante le alluvioni che nelle scorse settimane hanno ripetutamente colpito il nord Italia, le temperature record degli ultimi mesi e un’estate di siccità alle porte che rischia di mettere in ginocchio tutto il centrosud, la maggior parte della politica italiana sembra del tutto indifferente alla crisi climatica e alle azioni necessarie per fermarla».

«Invece che fare il gioco delle grandi aziende del petrolio e del gas, il governo italiano dovrebbe concentrarsi su ciò che veramente serve: investire subito sulla transizione ecologica, le fonti rinnovabili e il risparmio e l’efficienza energetica in tutti i settori», aggiunge.

Aiutaci a chiedere al governo delle misure concrete contro i cambiamenti climatici!