Il fast fashion è la moda ultraveloce che negli ultimi decenni ha rivoluzionato il modo in cui ci vestiamo. Capi a prezzi stracciati, collezioni che si rinnovano a una velocità impressionante e un modello di business basato sull’acquisto compulsivo: nel cuore del fast fashion c’è un ciclo incessante di produzione e consumo che spinge le aziende di moda a produrre abiti a ritmi vertiginosi e i consumatori a credere di dover acquistare sempre di più per rimanere al passo con le tendenze.
Il fast fashion ha trasformato i vestiti in articoli usa e getta, generando un grave problema nell’uso smodato di materie prime e nella produzione di rifiuti. Vogliamo fermare questo sistema distruttivo che dietro a prezzi irrisori nasconde una produzione di massa dalle conseguenze ambientali, sociali ed economiche devastanti.
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![Un uomo cerca vestiti usati scartati nel deserto di Atacama, ad Alto Hospicio, Iquique. Cile.](https://www.greenpeace.org/static/planet4-italy-stateless/2024/03/d4cde4b8-discarica-tessile-deserto-atacama-cile.jpg)
L’impatto ambientale del fast fashion sta devastando il pianeta
La velocità con cui l’industria del fast fashion produce indumenti significa che sempre più vestiti vengono comprati e gettati via altrettanto velocemente, creando enormi quantità di rifiuti.
Ogni anno soltanto nell’Unione Europea vengono gettate via 5 milioni di tonnellate di vestiti e calzature (circa 12 chili per persona) e l’80% di questi finisce in inceneritori, discariche o nel sud del mondo. Per rendere l’idea, ogni secondo nel mondo un camion di indumenti viene bruciato o mandato in discarica.
Il 25% dei capi di abbigliamento prodotti in tutto il mondo rimane invenduto e meno dell’1% dei vecchi abiti viene usato per produrre nuovi vestiti.
Questa è la realtà dell’impatto della moda. Ma l’industria del fast fashion sta comunicando una narrazione alternativa e fuorviante basata sulla cosiddetta “moda sostenibile”, che negli ultimi anni è diventata la parola d’ordine dei marchi che cercano di ripulire la propria immagine. Ecco in che modo.
![Uomini e donne in mezzo ai rifiuti tessili e plastici nella discarica di Dandora a Nairobi](https://www.greenpeace.org/static/planet4-italy-stateless/2024/03/d16faa3b-rifiuti-tessili-discarica-dandora-nairobi.jpg)
Le affermazioni sulla sostenibilità del fast fashion spesso sono solo greenwashing
Piuttosto che mettere in discussione i loro modelli di business e iniziare a rallentare i flussi di produzione di massa, i marchi del fast fashion hanno concentrato la maggior parte dei loro sforzi nel promuovere una finta moda “riciclata e riciclabile” spacciandola come soluzione ai loro impatti ambientali.
Molti marchi stanno amplificando questa falsa narrazione nelle etichette valutate da loro stessi – il che inevitabilmente può sconfinare nel greenwashing. Su cosa si basano le affermazioni che vengono fatte e quanto sono affidabili? I consumatori possono prendere per buone queste etichette, se non sono verificate da enti indipendenti?
Ma c’è di più. Promettere una “moda sostenibile” è un totale controsenso se poi la maggior parte dei capi di abbigliamento viene realizzata con materiali inquinanti come il poliestere ricavato dal petrolio, che a ogni lavaggio rilascia microplastiche.
Il greenwashing tuttavia è un sintomo di una malattia più grande: il sistema distruttivo del fast fashion che non potrà mai essere sostenibile. I marchi di moda che vogliono affrontare seriamente gli impatti ambientali e sociali del loro business devono lavorare per creare una moda lenta e circolare che rispetti davvero l’ambiente e le persone, non soltanto a parole.
![Veduta di abiti usati scartati nel deserto di Atacama, ad Alto Hospicio, Iquique. Cile.](https://www.greenpeace.org/static/planet4-italy-stateless/2024/03/8d656d8a-rifiuti-tessili-deserto-atacama-cile.jpg)
È ora di far passare di moda il fast fashion!
Il riciclo e le poche linee di abbigliamento eco o vegano – quando non sono pensate solo in ottica di greenwashing – non sono sufficienti a contrastare la cultura dell’usa e getta, lo spreco, la pressione sugli ecosistemi naturali e la miriade di altri problemi creati dal fast fashion. L’intero sistema deve essere cambiato.
Affrontare il problema del fast fashion richiede un impegno collettivo da parte dei consumatori, delle aziende e dei governi. L’industria della moda deve fare un’inversione di rotta rispetto al fast fashion e produrre meno capi di abbigliamento. Ciò che entra nei negozi deve essere di migliore qualità, durevole, riparabile e riutilizzabile. I governi, incluso quello italiano, devono introdurre regolamentazioni rigorose. E noi consumatori, a nostra volta, dobbiamo impegnarci a comprare meno e meglio.
Affrontare le gravi conseguenze ambientali, sociali ed economiche di questo problema globale è più urgente che mai. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di trasformare l’industria della moda in una forza positiva per il pianeta e per le persone. È il momento di agire e tu puoi farlo insieme a noi.
Aiutaci a trasformare il settore della moda in un sistema a misura di pianeta!