Il primo ministro Keith Rowley ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale: la fuoriuscita di petrolio da una nave non ancora identificata ha coinvolto circa 15 km di costa delle due isole caraibiche di Trininad e Tobago. Si parla già di danni ambientali incalcolabili alla barriera corallina e alle spiagge dell’Atlantico, che potrebbero compromettere in modo irreparabile l’ecosistema marino dell’arcipelago. La nave si è capovolta il 7 febbraio al largo della costa di Tobago ed è stata trascinata a riva dalle correnti.

La nave naufragata a Trinidad e Tobago vista dall'alto. Il petrolio fuoriesce da una falla disperdendosi in mare.
Handout/Tobago House Assembly via AFP©

Mistero sulla nave “fantasma”

Secondo le prime notizie, la nave è stata avvistata mercoledì 7 febbraio mentre navigava sotto bandiera non identificata al largo della costa del Cove Eco-Industrial Park, nel sud di Tobago. L’imbarcazione non ha lanciato nessun allarme.

L’unico dettaglio finora rilevato è la scritta “The Gulfstream”. La proprietà, la destinazione e le origini della nave sono al momento sconosciute. Inizialmente si credeva che la nave trasportasse solo un carico di sabbia e legno. Le autorità locali hanno dichiarato di non aver trovato nessuno a bordo.

Volontari e sommozzatori al lavoro per contenere la fuoriuscita di petrolio

Le operazioni per rispondere all’emergenza sono già cominciate. La Guardia costiera sta concentrando gli sforzi nel tentativo di tappare la falla della nave per contenere la fuoriuscita di greggio, mentre circa 1000 volontari sono al lavoro sulle spiagge per cercare di rimuovere il petrolio che ha raggiunto la costa. La priorità è il contenimento della fuoriuscita del petrolio; secondo le autorità ci vorrà del tempo per stabilire le cause dell’incidente.

Un disastro ambientale senza precedenti per Trinidad e Tobago

L’incidente ha colpito ben 15 km di costa e ha inflitto danni irreparabili alla barriera corallina e alla spiagge di Trinidad e Tobago. A rischio non sono solo gli ecosistemi marini ma anche l’economia locale: la tragedia ambientale infatti coincide proprio con il periodo del Carnevale, fondamentale per questi luoghi che dipendono fortemente dal turismo. A Tobago alcune manifestazioni sono già state annullate.

Mari e oceani devono essere protetti

Ancora una volta i mari subiscono danni per colpa dell’industria dei combustibili fossili, responsabile di perdite e danni agli esseri umani e alla biodiversità. Questo ennesimo disastro ambientale conferma l’urgenza di proteggere gli ecosistemi marini: serve al più presto creare una rete di santuari d’alto mare su scala planetaria ed eliminare una volta per tutte i combustibili fossili. Chiediamo ai governi di tutto il mondo di schierarsi prima che sia troppo tardi: mari e oceani sono vitali per il pianeta e per tutti noi!