Quale modo migliore per facilitare la mobilità quotidiana delle persone se non quello di dar loro accesso a trasporti pubblici economici, affidabili ed efficienti? In Europa questa idea sta prendendo piede. Diversi Paesi e città hanno infatti introdotto abbonamenti mensili o annuali per il trasporto pubblico, economici e facili da usare: i cosiddetti “biglietti climatici” (climate ticket). Questa iniziativa ha guadagnato un vasto sostegno pubblico ed è solo l’inizio di un possibile futuro del trasporto a basse emissioni.

Negli ultimi tre anni, sette Paesi europei e diverse città hanno introdotto abbonamenti per rendere più accessibili i trasporti pubblici e ferroviari. Solo nel 2023, Germania, Ungheria, Slovenia e Portogallo hanno sperimentato i biglietti climatici. In Francia, Macron ha annunciato un biglietto simile a quello tedesco da 49 euro al mese, valido anche oltre i confini con la Germania e viceversa. I ministri dei trasporti francese e tedesco si sono persino espressi a favore di un biglietto ferroviario valido per tutta l’Europa.

L’idea è approdata di recente anche in Italia. La prima città è stata Bari, con un abbonamento per il trasporto pubblico cittadino al prezzo di soli 20 euro all’anno. Di recente, anche la città di Genova ha deciso di rendere la metro totalmente gratuita in tutte le fasce orarie per i residenti a Genova e provincia. A Genova la misura ha coinciso tuttavia con un aumento del costo di biglietti e abbonamenti per gli altri mezzi pubblici ed è quindi da ampliare e perfezionare. In ogni caso questo tipo di iniziative potrebbero essere replicate in altre città italiane ed essere estese anche a livello nazionale, con la promozione da parte del governo di un biglietto climatico valido per mezzi pubblici e treni su tutto il territorio nazionale

Una misura così trasformativa come il biglietto climatico dà potere alle persone, riduce gli spostamenti in auto e il traffico in città, e taglia una gran quantità di emissioni di gas serra. Cosa aspettano allora i Paesi dell’UE ad annunciare una simile misura?

Come finanziare i biglietti per il clima

Volere è potere. Anche se le lobby automobilistiche, le forze politiche reazionarie e i fanatici dell’industria dei combustibili fossili vorrebbero farci credere il contrario, i soldi non sono un problema insormontabile. Non è il denaro pubblico che manca, infatti, ma il problema è come questo viene distribuito. Attualmente, questa (ingiusta) distribuzione premia il settore dei combustibili fossili, che ogni anno riceve in Europa 112 miliardi di euro in sussidi pubblici.

La metà di questa cifra sarebbe sufficiente per finanziare i biglietti climatici in Europa. Facciamo qualche conto. L’attuale biglietto per la Germania costa 4,1 miliardi di euro all’anno di risorse pubbliche. Un biglietto migliorato, con sconti più ampi e che includa almeno alcuni treni a lunga percorrenza, richiederebbe il doppio dei finanziamenti, per un totale di 8 miliardi di euro all’anno, equivalenti a 100 euro per ogni persona che vive in Germania. Se applichiamo questo calcolo all’Europa (Unione Europea, Regno Unito, Svizzera e Norvegia), con una popolazione di 530 milioni di abitanti, avremmo bisogno di circa 53 miliardi di euro per fornire a ogni persona un biglietto climatico a prezzi accessibili.

Ma esistono anche altre opzioni di finanziamento sul tavolo. Una su tutte è quella di tassare seriamente i profitti (osceni) delle società petrolifere e del gas – come Shell, BP, TotalEnergies ed ENI -, che sono le principali responsabili della crisi climatica.

Verso biglietti climatici accessibili e facili da usare

Il viaggio verso una mobilità sostenibile e accessibile per tutti e tutte è appena iniziato. Insieme al potenziamento delle infrastrutture ferroviarie e del trasporto pubblico, i biglietti climatici hanno il potenziale per rivoluzionare il modo in cui milioni di persone si spostano, riducendo i costi e l’impatto ambientale dei trasporti.
Per questo motivo vogliamo che i governi europei istituiscano biglietti climatici economici, equi e facili da usare, che siano perfettamente integrati fra le varie società di trasporto pubblico. I governi devono anche collaborare per far sì che i biglietti climatici funzionino per i residenti e i lavoratori delle regioni transfrontaliere, e progettare abbonamenti ferroviari a prezzi accessibili che incentivino i viaggi in treno anziché in aereo. In questo scenario, la Commissione europea dovrà svolgere un ruolo attivo. È ora di istituire i biglietti climatici per permettere alle persone di risparmiare, di connettersi con gli altri e di spostarsi in modo sostenibile!