Dopo la conferma dell’OMS sulla cancerogenicità di alcuni PFAS, due nuovi studi internazionali ribadiscono la pericolosità di queste sostanze: l’esposizione ai PFAS in gravidanza ha effetti nocivi anche sui feti.

L’esposizione ai PFAS è associata a un rischio più alto di leucemia infantile

Secondo lo studio pubblicato dal Journal of the National Cancer Institute, l’esposizione prenatale ad alcuni PFAS è associata a un rischio maggiore di contrarre la leucemia linfoblastica acuta.

La ricerca ha misurato i livelli di concentrazione nel sangue di 19 PFAS nei campioni del primo trimestre raccolti tra il 1986 e il 2010, per un totale di 400 casi. Secondo lo studio, i bambini nati tra la fine degli Anni ’80 e l’inizio degli Anni ’90, quando i livelli di esposizione a PFOS (un tipo di PFAS) erano più alti, presentavano il rischio più elevato di contrarre la leucemia. I PFAS, come è noto, possono essere trasferiti dalla madre al bambino attraverso il sangue del cordone ombelicale. Pertanto ognuno di noi, sin dallo stato di feto, può essere esposto a questi inquinanti. La leucemia linfoblastica acuta, il tipo di cancro studiato in questa sede, è il tumore infantile più comune al mondo.

Aiutaci a portare avanti le nostre indagini
e fare pressione sul governo italiano per mettere al bando i PFAS!

Cancro e diabete nei neonati: i PFAS possono causare anche queste malattie

Un altro studio sulla contaminazione da PFAS nei feti è comparso sul The Lancet Planetary Health e ha messo in luce dati altrettanto preoccupanti. Già dai primi stadi dello sviluppo fetale l’esposizione agli PFAS sarebbe in grado di alterare il metabolismo e di accumularsi nel fegato: la conseguenza è un maggior rischio per il nascituro di contrarre cancro e diabete.

Il team di ricercatori dell’Università di Örebro e dell’Università di Aberdeen ha condotto l’indagine su 78 feti per raccogliere prove concrete degli effetti dell’esposizione agli PFAS durante la gravidanza: si tratta del primo studio in cui è stata condotta una verifica delle alterazioni metaboliche misurando i PFAS nei feti umani. I risultati hanno confermato che i danni dell’esposizione si manifestano nel feto già nel primo trimestre di gestazione.

Il professor Paul Fowler dell’Università di Aberdeen ha dichiarato: “Abbiamo trovato PFAS nel fegato dei feti e, sfortunatamente, i risultati forniscono una prova evidente che l’esposizione a queste sostanze chimiche colpisce il feto. Quelli esposti a livelli più elevati di PFAS hanno subito alterazioni del metabolismo e di alcune funzionalità epatiche molto prima della nascita”.

Secondo i ricercatori è probabile che alcune di queste alterazioni non solo non scompariranno, ma anzi, aumenteranno il rischio di sviluppare malattie metaboliche in età adulta.

Aiutaci a portare avanti le nostre indagini
e fare pressione sul governo italiano per mettere al bando i PFAS!