I lime prodotti in Brasile che finiscono sulle nostre tavola potrebbero avere diversi residui di pesticidi, secondo i risultati della nostra ultima indagine. Un laboratorio accreditato e certificato ha analizzato per noi 52 campioni di lime acquistati in supermercati e mercati all’ingrosso in Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Svezia, trovando residui di pesticidi in tutti i campioni tranne uno.

Abbiamo analizzato il lime come caso emblematico che mette in luce il doppio standard dell’UE: nonostante gli impegni formali presi per ridurre i pesticidi e raggiungere la neutralità climatica, l’Europa spinge per la ratifica di un accordo commerciale con i Paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay) che eliminerebbe le tariffe sulle esportazioni di pesticidi dell’UE verso questi stessi Paesi e ridurrebbe i controlli sugli alimenti importati; nei fatti,  l’accordo si tradurrebbe in un forte aumento dell’uso di pesticidi e degli effetti negativi correlati.

Pesticidi pericolosi o addirittura vietati in Europa

Metà dei pesticidi rintracciati sono considerati altamente pericolosi (HHP) in quanto presentano un rischio elevato per la salute umana, gli animali o l’ambiente

I pesticidi trovati – tra cui l’erbicida glifosato e gli insetticidi imidacloprid e cipermetrina – sono venduti soprattutto da aziende europee in Brasile, uno dei principali consumatori di pesticidi a livello mondiale. Tra i pesticidi presenti nei lime, ve ne sono alcuni non approvati o vietati nell’UE, che però vengono venduti all’estero e tornano sulle nostre tavole sotto forma di residui. 

I risultati principali del nostro studio:

  • su 52 campioni totali, 51 contenevano residui di pesticidi;
  • sono stati trovati 27 principi attivi, ovvero: un biocida, tre erbicidi, dieci fungicidi e 13 insetticidi;
  • 6 dei principi attivi trovati non sono approvati o sono vietati in UE;
  • un terzo dei campioni conteneva l’erbicida glifosato, classificato dallo IARC come potenzialmente cancerogeno per gli esseri umani;
  • i lime provenienti dalla Germania e dall’Italia contenevano anche il maggior numero di pesticidi considerati altamente pericolosi (HHP);
  • sebbene non siano stati superati i limiti di legge per i singoli pesticidi rilevati, oltre il 90% dei campioni contenenti residui conteneva un vero e proprio “cocktail di pesticidi”, fino a sette sostanze diverse.  

I rischi dell’accordo UE-Mercosur

I giganti dell’agrochimica europei già producono ed esportano in Brasile sostanze tossiche, alcune delle quali non sono nemmeno approvate per l’uso all’interno dei confini dell’UE. Sostanze che, paradossalmente, re-importiamo sotto forma di residui sugli alimenti destinati alle nostre tavole. L’accordo UE-Mercosur darà impulso al commercio di pesticidi e rafforzerà ulteriormente questo circolo vizioso, continuando a perpetuare un modello economico che sta distruggendo il nostro Pianeta. 

I pesticidi stanno avvelenando migliaia di persone ogni anno in Brasile e uccidendo milioni di api, per citare solo due delle tante conseguenze correlate all’utilizzo di queste sostanze. Chi beneficia dell’accordo UE-Mercosur sono principalmente le aziende dei pesticidi come BASF e Bayer, non certo i cittadini europei o sudamericani. 

Per questo, chiediamo all’Europa di bloccare l’accordo una volta per tutte!