«Attenzione! Questa non è un’esercitazione. È in corso un’emergenza climatica. Si prega di non credere alle pubblicità ingannevoli delle aziende del gas e del petrolio. Sotto il greenwashing c’è l’inferno climatico». Questo è il messaggio che abbiamo fatto ascoltare stamattina fuori e dentro i padiglioni della fiera Gastech, il più importante meeting mondiale delle aziende del gas, del GNL e dell’idrogeno, in corso a Milano. 

Greenpeace Italy staged the peaceful protest at the Milan Fair, creating an atmosphere of “climate hell” with fumes, sounds, and lights at the venue’s entrance

Basta greenwashing, la nostra azione alla fiera del gas a Milano

Stamattina infatti 50 attiviste e attivisti da tutta Europa hanno interrotto l’inaugurazione della più importante fiera mondiale delle aziende del gas rappresentando con fumi e suoni di sirene un’atmosfera da “inferno climatico”, che secondo gli scienziati è il destino a cui andremo incontro se continueremo a bruciare fonti fossili. Fuori e dentro i padiglioni della fiera, gli attivisti hanno quindi diffuso un messaggio di allarme per le sorti del pianeta. 

La nostra azione di protesta è cominciata di primo mattino, quando davanti ai padiglioni  di Gastech si è alzato un grande pallone aerostatico a forma di pianeta Terra con le scritte «Gas is greenwashing» e «End fossil fuels now!». In contemporanea, lungo il corridoio della metropolitana che porta all’ingresso della fiera, sono state affisse decine di manifesti per svelare ciò che l’industria del gas e del petrolio cerca di nascondere dietro le sue pubblicità patinate: una cupa realtà fatta di inquinamento, eventi climatici estremi sempre più distruttivi e conflitti per il controllo delle fonti fossili

Le nostre volontarie e i nostri volontari hanno distribuito materiale informativo per spiegare come il greenwashing delle aziende inquinanti nasconda la gravità della crisi climatica e ritardi gli interventi necessari a limitare gli impatti del surriscaldamento del Pianeta, come la siccità, le ondate di calore e gli incendi che quest’estate hanno sconvolto l’Europa. 

Greenpeace Italy staged the peaceful protest at the Milan Fair, creating an atmosphere of “climate hell” with fumes, sounds, and lights at the venue’s entrance

Le multinazionali di gas e petrolio maggiori responsabili della crisi climatica

Da 50 anni Gastech riunisce le aziende maggiormente responsabili della crisi climatica, i cui effetti, dalla siccità alla tragedia della Marmolada, sono ormai sotto gli occhi di tutti anche in Italia. Nel nostro Paese però il dibattito sembra totalmente fuori focus, come dimostra l’attuale campagna elettorale, in cui i principali partiti presentano programmi con obiettivi climatici inconsistenti e false soluzioni come i rigassificatori, che rischiano di aumentare la nostra dipendenza dal gas fossile, gravando anche sulle nostre bollette. 

Dal canto loro, per anni, le compagnie dei combustibili fossili hanno negato l’esistenza della crisi climatica e le loro stesse responsabilità. Quando negare è diventato impossibile, la pubblicità è diventata un mezzo per fare greenwashing e distrarre l’opinione pubblica dal fatto che, al di là delle belle promesse, il loro business principale rimane uno solo: estrarre e bruciare combustibili fossili

C’è però qualcosa che tutti possiamo fare per mettere un freno all’influenza delle aziende inquinanti e all’inazione della politica: firmare l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) per vietare le pubblicità e le sponsorizzazioni delle aziende legate ai combustibili fossili, che minacciano il diritto all’informazione e la salute delle persone e del pianeta.

Se entro ottobre la petizione “Stop alla pubblicità delle aziende inquinanti” raggiungerà il traguardo di un milione di firme raccolte, la Commissione europea sarà infatti obbligata a discutere una proposta di legge per mettere fine alla propaganda ingannevole delle aziende inquinanti che alimentano la crisi climatica.