Le soluzioni per non superare il limite di riscaldamento dell’atmosfera stabilito dall’Accordo di Parigi in 1.5°C esistono, ma per concretizzarle è urgente cambiare le attuali politiche dei governi, destinate invece al fallimento. A confermalo oggi, nero su bianco, è il rapporto appena diffuso dall’IPCC, il panel scientifico delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Il rapporto suggerisce ai governi le soluzioni climatiche che possono e devono essere messe in atto subito per dimezzare – almeno – le emissioni globali di gas serra entro il 2030, a costi bassi o addirittura guadagnandoci. Si tratta di un vero e proprio piano di salvataggio per l’umanità. 

Le azioni necessarie per il clima

Secondo il rapporto IPCC di oggi, i maggiori contributi alle riduzioni nette delle emissioni entro il 2030 per affrontare l’emergenza climatica dovranno venire da:

  • Energia solare ed eolica
  • Elettrificazione e dell’efficienza energetica. 
  • Ripristino e protezione delle foreste e altri ecosistemi naturali,
  • Agricoltura sostenibile
  • Diete a base vegetale 

I combustibili fossili sono la causa principale della crisi climatica, dei conflitti e della guerra, che causano immense sofferenze alle persone di tutto il mondo.  Semplicemente, non c’è più spazio per nuove attività di ricerca ed estrazione di fonti fossili: smettiamo di investire denaro in questi combustibili per il profitto di pochi.  

Il rapporto mostra inoltre come la protezione delle foreste e degli ecosistemi e il passaggio a diete a prevalente base vegetale nelle società ad alto reddito sono elementi essenziali per vincere la sfida dei cambiamenti climatici. Per farlo, è necessario assicurare i diritti dei popoli indigeni e delle comunità locali, difendere la sovranità alimentare e i mezzi di sussistenza rurali.

Infine, un terreno importante su cui è agire è quello delle città. Città migliori sono possibili e necessarie per affrontare meglio i cambiamenti climatici. Il rapporto indica ai governi locali che bisogna investire nell’energia pulita e ridurre le emissioni derivanti dai consumi nelle nostre città. Gli spazi urbani possono giocare un ruolo chiave per salvare il clima, ma bisogna andare subito verso una mobilità per tutti e a basse emissioni e aumentare gli spazi verdi. 

I soldi per risolvere i problemi ci sono

Per realizzare gli interventi necessari a cambiare rotta c’è già abbastanza capitale e liquidità globale, secondo il rapporto. I soldi ci sono, ma devono essere indirizzati nel modo giusto. I finanziamenti pubblici e privati ​​purtroppo oggi continuano a fluire verso i combustibili fossili più che per le soluzioni climatiche. Per ottenere i necessari tagli alle emissioni nel prossimo futuro, i governi dovranno moltiplicare i flussi finanziari verso le soluzioni climatiche e cessare quelli per i combustibili fossili. Nel nostro futuro non deve esserci più spazio per nuove infrastrutture per carbone, petrolio e gas.

Cosa possiamo fare

Il rapporto diffuso oggi dimostra che affrontare la più grande sfida del nostro tempo, l’emergenza climatica, è possibile ma c’è bisogno da ora di fare cambiamenti tecnologici, sistemici e culturali. Serve il contributo di tutti: politici e istituzioni, pressione pubblica e movimenti sociali.  Sia le minacce che le opportunità sono oggi più grandi che mai, così come lo è il potere delle persone che si uniscono per il cambiamento.

Oggi più che mai c’è bisogno di unire le nostre voci per chiedere di abbandonare per sempre i combustibili fossili, per guarire il nostro sistema alimentare, per proteggere le nostre foreste e la terra, e lottare per un futuro che soddisfi i diritti e i bisogni di tutte le persone piuttosto che l’avidità di pochi. Questo è il momento di alzarsi, essere coraggiosi e pensare in grande. Tutte e tutti possiamo avere un ruolo attivo in questa lotta.