© Will Rose / Greenpeace

Secondo un’analisi di Greenpeace CEE (Central and Eastern Europe) mettere fine ai voli a corto raggio nei casi in cui esiste già un’alternativa in treno farebbe risparmiare all’UE carburante sufficiente a ridurre le importazioni annuali di petrolio dalla Russia per circa 2 miliardi di euro all’anno. E questa cifra potrebbe essere persino più alta a causa dell’attuale impennata dei prezzi del petrolio. Quasi il 70 per cento del petrolio in Europa, infatti, viene usato per i trasporti, e l’aviazione è uno dei settori più dipendenti da questa fonte energetica. L’UE importa circa il 27 per cento del petrolio dalla Russia, che è il suo principale fornitore. Ciò significa che, in media, un volo su quattro impiega petrolio russo. 

Ridurre il consumo di energia e la dipendenza dei trasporti europei dal petrolio, che alimenta sia conflitti sanguinosi sia la crisi del clima, è il modo più facile e veloce per tagliare i finanziamenti a Putin e frenare allo stesso tempo l’emergenza climatica.

I voli a corto raggio con un’alternativa ferroviaria già esistente, infatti, producono ogni anno circa 23,4 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente. Un terzo delle rotte aeree brevi più trafficate in Europa ha addirittura un collegamento su rotaia di durata inferiore alle sei ore. Negli ultimi decenni l’aviazione è stata la fonte di emissioni di gas serra in più rapida crescita in Europa e, se non verranno intraprese misure immediate, il settore prevede di tornare ai livelli pre-Covid entro il 2024, con un raddoppio del traffico aereo a livello globale entro il 2037 e un conseguente aumento dei consumi di petrolio

Non solo dalla Russia, l’Ue deve ridurre la sua dipendenza dal petrolio

Quando i leader europei si riuniranno a Versailles giovedì e venerdì prossimi per discutere come ridurre la dipendenza dell’UE dalle importazioni di energia dalla Russia non dovranno semplicemente sostituire il petrolio russo con quello di altri Paesi, ma dovranno impegnarsi per ridurre la dipendenza da questa fonte fossile inquinate. Per raggiungere questo obiettivo, all’UE chiediamo: 

  • l’eliminazione graduale dei voli a corto raggio con alternative ferroviarie valide.
  • di mettere fine alla vendita di auto a benzina e diesel in Europa entro il 2028 e di investire massicciamente nel miglioramento del settore ferroviario europeo, con almeno 30 nuovi collegamenti ferroviari nei prossimi tre anni. 
  • il divieto dei “voli fantasma” che viaggiano completamente vuoti o quasi.