Come avrete visto sui nostri canali social, ieri sera eravamo a Sanremo per manifestare contro Plenitude, la realtà aziendale che Eni presenta come una svolta sostenibile mentre continua a investire sul gas e sul petrolio. Sapevamo che era in atto una manifestazione di dissenso dei nostri attivisti per denunciare l’operazione di greenwashing di Eni.

Rivendichiamo dunque la legittimità del loro intervento e riteniamo che l’azione contro le nostre attiviste e i nostri attivisti sia stata sproporzionata. Hanno trascorso quasi tutta la notte trattenuti in commissariato in stato di fermo, senza neanche la possibilità di bere un bicchiere d’acqua e scollegati da qualsiasi forma di comunicazione con l’esterno. Nei loro confronti è stato emesso un foglio di via per tre anni dal Comune di Sanremo. Una criminalizzazione evidente di una protesta pacifica e legittima.

Noi chiediamo che eventi come Sanremo, proprio come non possono essere sponsorizzati da una marca di sigarette, non siano patrocinati neanche da aziende che hanno un’enorme responsabilità nella crisi climatica!
Abbiamo lanciato un’iniziativa dei cittadini europei per chiedere una legge che impedisca qualsiasi forma di sponsorizzazione e di pubblicità da parte di aziende inquinanti.

I nostri attivisti – ci sembra il caso di specificarlo, viste le informazioni scorrette circolate sulla stampa nelle prime ore – non avevano alcuna intenzione di invadere il teatro Ariston, ma solo di denunciare che il colosso del gas e del petrolio sfrutta la vetrina di Sanremo per rifarsi un’immagine di azienda attenta all’ambiente, fatto che non corrisponde affatto alla realtà.

Ringraziamo chi ci ha mostrato il proprio sostegno, in un momento in cui è così rischioso esprimere il dissenso nel nostro Paese.