Oggi abbiamo pubblicato un Rapporto il cui titolo è molto chiaro: Ciò che accade nell’Artico non resta nell’Artico. La fragile regione polare si sta infatti scaldando due volte più in fretta di qualsiasi altra area del mondo, con conseguenze che pesano sull’intero clima terrestre. Nell’emisfero nord del Pianeta, in particolare, potranno aumentare i fenomeni meteorologici estremi.
Estati con scarsa copertura di ghiacci artici sono spesso associate a un aumento della temperatura superficiale del Mediterraneo. La relazione tra questi fenomeni non è ancora chiara, ma è stata registrata la presenza di particolari fenomeni atmosferici che si aggiungono ad altri fattori, collegati al cambiamento climatico, come disturbi nella formazione delle nuvole, effetti sulla Corrente del Golfo e cambiamenti nell’umidità dei suoli.

A causa del riscaldamento globale, negli ultimi 30 anni l’area artica coperta di ghiacci si è ridotta in modo sostanziale estate dopo estate, diminuendo la capacità della superficie ghiacciata di riflettere la luce solare (un fenomeno conosciuto come albedo) e aumentando il calore assorbito dal mare, che a sua volta contribuisce allo scioglimento dei ghiacci, in un circolo vizioso molto pericoloso.
Come se non bastasse, il ritiro dei ghiacci agevola lo sfruttamento delle risorse naturali nel Mar Glaciale Artico: pesca, trasporto marittimo e trivellazioni fanno gola a molti e minacciano la sopravvivenza di questo fragile ecosistema.

Per questo chiediamo che le acque internazionali che circondano il Polo Nord diventino un Santuario Artico in cui sia vietata qualsiasi attività industriale estrattiva e proprio tra poche settimane l’OSPAR, la commissione internazionale deputata alla conservazione dell’Artico, potrebbe decidere di istituire un’area protetta di oltre 226 mila chilometri quadrati, realizzando così il primo pezzo del Santuario.

Non siamo i soli a voler difendere questo splendido e fondamentale ecosistema: con noi ci sono quasi otto milioni di persone che hanno già firmato la petizione internazionale per mettere fine allo sfruttamento dell’Artico! E tu, hai già firmato?