Questa mattina abbiamo steso un “tappeto degli orrori”, con immagini di allevamenti intensivi e foreste che bruciano, davanti al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per denunciare la cruda verità degli allevamenti intensivi e chiedere che queste attività non vengano più finanziate con denaro pubblico.  Le nostre attiviste e i nostri attivisti hanno anche portato la riproduzione di un Pianeta malato, con tanto di mascherina, e hanno aperto uno striscione con la scritta “Basta soldi pubblici alle fabbriche di carne”. Il ministro Stefano Patuanelli – che ci ha incontrato in seguito alla dimostrazione pacifica –  si è detto concorde sull’insostenibilità degli attuali livelli di produzione intensiva di carne e sulla necessità di avviare una transizione del settore, sottolineando inoltre l’eccessiva densità di allevamenti intensivi in alcune zone del Paese.

In azione al Ministero per le Politiche Agricole e Forestali

Fabbriche di virus?

La zootecnia intensiva è uno dei principali motori della distruzione delle foreste e della  biodiversità, e può in questo modo favorire nuovi salti di specie (spillover) di virus dagli animali agli esseri umani. Gli allevamenti intensivi, in particolare, dove molti animali sono costretti a vivere ammassati in spazi ristretti, sono l’ambiente ideale per il proliferare di virus, come dimostrano anche i numerosi focolai di aviaria scoperti in queste settimane in diversi Paesi, dalla Cina alla Polonia. Una “combinazione perfetta” per l’emergere di nuove epidemie che i governi si troveranno nuovamente a fronteggiare se le cause non saranno affrontate alla radice.

In azione al Ministero per le Politiche Agricole e Forestali

Le soluzioni dalla PAC al PNRR

Ora più che mai è necessario usare i fondi della nuova Politica agricola comune (PAC) e del PNRR per sostenere produzioni ecologiche su piccola scala, piuttosto che maxi allevamenti intensivi che divorano il Pianeta.

Bisogna anche essere chiari una volta per tutte: per ridurre gli impatti degli allevamenti intensivi non bastano le soluzioni tecnologiche, bisogna ridurre il numero degli animali allevati. In Italia consumiamo circa il doppio della carne e circa il triplo dei latticini rispetto alla media mondiale. Una dieta insostenibile e sempre più distante da quella mediterranea.  Inquinamento ambientale, deforestazione, maggiori rischi di nuove epidemie e la progressiva scomparsa delle piccole aziende: cosa altro dobbiamo aggiungere per far capire alla politica e alle Istituzioni che è ora di chiudere con questo sistema industriale?

Ferma gli Allevamenti Intensivi

Quello che mangiamo oggi determina il mondo di domani: non mettiamo il Pianeta nel piatto!

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