Domenica 28 marzo torna l’ora legale, le lancette si spostano un’ora avanti e dormiremo un’ora in meno.

Quest’anno però l’ora legale fa discutere un po’ più del solito: il 2021 infatti potrebbe essere il suo ultimo anno… Ma l’ora legale ha dei vantaggi ambientali? E se sì quali? Si può abolire il doppio orario mantenendo questi benefici? Vediamo.

Perché usiamo l’ora legale e come funziona?

Anche voi ogni anno vi chiedete come funziona l’ora legale e perché bisogna spostare le lancette in avanti? Bene, proviamo a capire perché  e se davvero usare l’ora legale al posto dell’ora solare può rappresentare un beneficio economico e ambientale.

L’idea di introdurre l’ora legale risalirebbe addirittura a fine ‘800, ma fu solo nel corso del 1900 che cominciò a entrare nelle abitudini di vita dei Paesi europei.

La motivazione di base era semplice ed è legata alle ore di luce che abbiamo: quando le giornate “si allungano” naturalmente in primavera ed estate, sarebbe inefficiente stare a letto a dormire quando fuori c’è già il sole e invece star svegli di sera quando c’è bisogno di usare molta energia (soprattutto illuminazione) perché fuori è buio.

In pratica, quando fu adottata l’ora legale rispondeva a un bisogno semplice: spostando le lancette avanti di un’ora si può evitare un notevole consumo di energia.

L’ora legale in Europa

Dal 1996, l’ora legale è la stessa in tutta Europa. Tutti i cittadini europei infatti spostano le lancette avanti di un’ora l’ultima domenica di marzo e indietro di un’ora l’ultima domenica di ottobre.

Se anche voi pensate che non abbia poi molto senso avere l’ora legale e l’ora solare, non siete soli. Nel 2018 la Commissione Europea ha lanciato infatti una consultazione pubblica per chiedere ai cittadini la loro esperienza riguardo al cambio dell’ora o sulla loro preferenza in relazione alle principali alternative (mantenere invariato il sistema attuale o abolirlo) e per l’84% dei partecipanti era preferibile non applicare cambi di orario durante l’anno. Alla luce di questo, il Parlamento Europeo ha chiesto ai singoli Paesi Membri di esprimersi su quale orario tenere, ma non c’è ancora uniformità tra gli Stati su questo argomento.

Perché alcuni Paesi sono a favore e altri contrari all’ora legale o all’ora solare?

Le motivazioni differiscono un po’ a seconda di “dove” si abita: nei Paesi del nord Europa, ad esempio, dove la vicinanza al Polo genera una copertura di luce molto ampia rispetto alle nostre latitudini, i cittadini vorrebbero solo l’ora solare (perché non traggono un reale “vantaggio” dall’ora legale), mentre i Paesi più a sud, come la Francia, vorrebbero applicare l’ora legale tutto l’anno, approfittando così costantemente del beneficio di avere più ore di luce naturale.

L’Italia sul punto ha espresso nel 2019 la volontà di mantenere il doppio orario, ma non è detto che  non cambi idea.

Benefici energetici dell’ora legale

I benefici in termini economici e ambientali dell’ora legale in Italia sono stati quantificati e spiegati da Terna l’azienda che si occupa delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica, che proprio qualche giorno fa, in un comunicato sull’arrivo dell’ora legale, ha affermato: “dal 2004 il nostro Paese ha risparmiato oltre 1,7 miliardi di euro e 10 miliardi di kWh di elettricità; impatti positivi anche in termini di sostenibilità: oltre 200 mila tonnellate di CO2 in meno nel 2020”.

Sempre Terna ci informa che nel 2020 i benefici dell’ora legalehanno determinato un risparmio pari a 400 milioni di kWh (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 150 mila famiglie)”.

E’ vero quindi che oggi  le abitudini sono molto cambiate rispetto all’inizio del ‘900 e che siamo diventati “energivori” a tutte le ore del giorno e della notte.

Il risparmio per l’illuminazione da solo non è più sufficiente a determinare  un grande calo dei consumi. Bisogna però ammettere che i benefici energetici (e quindi – indirettamente – climatici) illustrati da Terna per un Paese come l’Italia sono innegabili.

L’Italia potrebbe decidere, come ha fatto la Francia, di mantenere solo l’ora legale tutto l’anno?

Questo potrebbe essere l’anno decisivo per stabilirlo. Non abbiamo certezza che questa scelta sia energeticamente ed economicamente vantaggiosa.  Quello che è certo invece è che se l’Italia volesse andare nella direzione di una vera transizione ecologica non dovrebbe limitarsi a decidere se mantenere o no tutto l’anno l’ora legale, ma fare scelte concrete a tutto tondo, incentivando gli investimenti per le rinnovabili e per lo sviluppo del settore delle batterie e degli accumuli di energia e smettendola di “dare una mano” indirettamente o direttamente al comparto fossile.

Basta investire su petrolio, gas e carbone!

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