Questa mattina, nella giornata che il Brasile dedica all’Amazzonia, siamo in azione in 14 città italiane e numerose piazze europee per sensibilizzare le persone sul legame tra i sempre più numerosi incendi nella foresta amazzonica e il consumo di carne in Europa.

La richiesta di nuovi terreni per il bestiame e per la produzione di mangime a basso costo destinato anche ai nostri allevamenti intensivi è la spinta maggiore a incendi e deforestazione. Nella maggior parte dei casi, infatti, gli incendi in Amazzonia – e in numerose altre foreste dell’America Latina – vengono innescati deliberatamente per gli interessi dell’agroindustria.

Greenpeace e Fridays For Future in azione per la Foresta Amazzonica a Roma, 28.08.2020

Interessi che riguardano anche l’Europa e il nostro Paese

Certo Bolsonaro non sta intervenendo per difendere la foresta, ma anche l’Europa ha le sue responsabilità. Mentre l’Amazzonia brucia, infatti, l’Unione europea sta discutendo l’approvazione del Mercosur, un accordo commerciale con Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay. Se approvato, l’accordo creerebbe un quadro giuridico ed economico destinato ad aumentare il commercio – e quindi la produzione e il consumo – di carne, mangimi e altri prodotti già fortemente legati alla distruzione dell’Amazzonia, alla crisi climatica in corso e alla violazione dei diritti umani.

Se guardiamo soltanto al nostro Paese, tra il luglio 2019 e il giugno 2020 l’Italia ha importato dal Brasile oltre 25.000 tonnellate di carne, più di ogni altro paese dell’Unione europea, mentre nel 2019 è stato fra i primi 10 importatori di soia brasiliana dell’Unione.

Fire in the Jaci-Paraná Extractive Reserve, in Porto Velho, Rondônia state.

Intanto l’Amazzonia brucia con numeri da record.

Secondo i più recenti dati diffusi dall’Istituto brasiliano di ricerche spaziali (INPE) ad agosto in Amazzonia sono stati registrati 29.308 incendi, il secondo valore più alto negli ultimi 10 anni, e lo stato di Amazonas ha registrato il più elevato numero di incendi della sua storia: oltre 8.000. A causa di problemi tecnici del satellite NASA registrati a metà agosto, i dati potrebbero essere addirittura incompleti.

Come partecipare alla Giornata per l’Amazzonia:

Oggi i nostri volontari e volontarie allestiranno un barbecue speciale “al sapore di deforestazione” in 14 piazze italiane, invitando i passanti a consultare il materiale informativo direttamente dal proprio smartphone tramite QR code e ad unirsi alle nostre richieste internazionali per fermare la distruzione dell’Amazzonia.

Partecipa anche tu all’attività:

  • segui e condividi l’iniziativa sui social con gli hashtag #ActForAmazon e #ForestsAreLife
  • firma e diffondi la nostra petizione per fermare il commercio di materie prime prodotte distruggendo le foreste e violando i diritti umani.

Scendi in campo per l’Amazzonia, AIUTACI a salvare la Foresta!

Non mangiarti le foreste!

L’80% della deforestazione del mondo è causata dalla produzione intensiva di materie prime, soprattutto agricole: praticamente, cibo che divora le foreste. Soia, olio di palma, cacao, carne, avocado, sono i responsabili di una distruzione senza precedenti. Stiamo decimando le foreste per far posto all’agricoltura massiva e industriale. Un milione di specie è a rischio di estinzione. Se vogliamo salvare il clima e la biodiversità, dobbiamo salvare le foreste.

Partecipa