Sows in the small, narrow gestation cages at factory farms for pigs in the German state of Mecklenburg-Western Pomerania. .

Oggi la Commissione europea pubblicherà la strategia “Farm to Fork“, dedicata al sistema agroalimentare, e “Biodiversità 2030“, considerati elementi portanti del Green Deal europeo. Si tratta di un’occasione per allineare le politiche agricole comunitarie agli obiettivi di tutela della salute e dell’ambiente.

Di cosa c’è bisogno affinché non sia un’occasione sprecata?

Serve un profondo cambiamento del sistema agroalimentare europeo, non solo per fronteggiare l’emergenza climatica in corso ma anche per scongiurare nuove epidemie, come la crisi del Covid19 ha messo in luce. Si stima che il 31 per cento delle epidemie di malattie emergenti al mondo siano legate al cambiamento di uso del suolo.

Serve anche una profonda revisione dell’attuale PAC (Politica Agricola Comune), che finora ha favorito modelli di agricoltura e allevamento intensivi.

Un terzo dei sussidi complessivi va all’1 per cento delle aziende agricole europee, quelle di grandi dimensioni, mentre le piccole realtà ecologiche scompaiono.

Serve smettere di finanziare ciecamente un sistema non più sostenibile, aiutando gli agricoltori a produrre alimenti sani e rispettosi dell’ambiente e per farlo è necessario infrangere il tabù dell’aumento di produzione ad ogni costo.

Bisogna produrre e consumare meno prodotti di origine animale: il 70 per cento dei terreni agricoli in Europa viene utilizzato per l’alimentazione degli animali, senza considerare le coltivazioni fuori dai confini europei destinate  a produrre mangimi per i milioni di animali allevati in Ue; dove agricoltura e allevamento sono motore di deforestazione e di quella perdita di biodiversità all’origine di epidemie come quella di Covid19.

Anche in Italia produciamo troppa carne e latticini, più di quelli che il mercato interno può assorbire, il settore era infatti in crisi già molto prima della pandemia di Covid19 e non a caso parte dei fondi già stanziati dal governo e di quelli che saranno resi disponibili con il Decreto Rilancio sono destinati proprio a far fronte a questa “crisi di sovrapproduzione”. Iniziamo quindi a produrre e consumare meno e meglio, utilizzando i fondi disponibili per sostenere i produttori e i consumatori in questo cambiamento e smettendo di finanziare il sistema degli allevamenti intensivi.

Mai come in questo momento è dunque necessaria una visione ampia e strategica su come utilizzare le risorse, incoraggiando modelli di produzione e consumo ecologici e restituendo dignità a chi lavora sul campo per produrre il cibo che arriva sulle nostre tavole. Le strategie europee in uscita oggi, devono affrontare questi nodi.

Per questo abbiamo elaborato Quattro punti per un nuovo sistema agroalimentare europeo e le nostre priorità per la strategia Farm to Fork dell’Ue.

Ferma gli Allevamenti Intensivi

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