Greenpeace pubblica i risultati di un’analisi sulle mele in commercio nei supermercati di 11 Paesi europei, Italia inclusa. Sono stati analizzati 126 campioni di mele (compresi 17 campioni da agricoltura biologica) con la tecnica analitica multiresiduo per verificare la presenza di una vasta gamma di pesticidi e dei loro metaboliti.

Mentre i test sulle mele biologiche non hanno evidenziato tracce di pesticidi, ben l’83 per cento delle mele prodotte in modo convenzionale sono risultate contaminate da residui di pesticidi, e nel 60 per cento di questi campioni sono state trovate due o più sostanze chimiche.

Sebbene nessuno dei residui presenti nei campioni esaminati abbia superato i livelli massimi di residuo (LMR) ammessi nelle mele dalle normative, il rapporto dimostra che le mele che troviamo in commercio ricevono applicazioni di una grande varietà di pesticidi, sia in fase di pre-raccolta che di post-raccolta. Una pratica diventata la norma nella coltivazione convenzionale di mele nell’Ue che, insieme alle molte lacune conoscitive sugli impatti dei pesticidi, singolarmente o in miscela, pone forti preoccupazioni.

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