I ricercatori del Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università degli Studi di Padova hanno realizzato uno studio preliminare da cui emerge che in Italia si spiaggiano in media 150-160 cetacei l’anno. Per un 30 per cento dei soggetti le cause di morte sono direttamente legate ad attività antropiche, prime tra tutte il traffico marittimo e la pesca. In aumento, però, le evidenze della contaminazione da plastica, ormai ubiquitaria nel Mediterraneo, che può compromettere seriamente la salute degli animali. Particolarmente sensibili specie come il capodoglio: negli ultimi dieci anni nel 33 per cento degli spiaggiamenti i cetacei sono stati ritrovati con frammenti di plastica nello stomaco e nel 4 per cento dei casi avvolti dai resti di reti abbandonate.

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