La guerra in Ucraina e l’escalation in Medio Oriente stanno facendo esplodere i profitti dell’industria bellica. Secondo un nuovo studio di Greenpeace Italia, in soli due anni i profitti delle prime 10 imprese esportatrici di armamenti dall’Italia si sono moltiplicati, sia in termini di utile netto, con un aumento del 45% (pari a 326 milioni di euro), sia in termini di flusso di cassa disponibile, con un balzo del 175% (pari a 428 milioni di euro).

Ipotizzando una tassazione del 100% degli extraprofitti del 2023 (rispetto al 2021) delle prime dieci aziende esportatrici di armi, in termini di utile netto, si potrebbe ottenere un gettito aggiuntivo per le casse dello Stato di 326 milioni di euro, mentre se si tassasse l’aumento di liquidità disponibile si potrebbe arrivare a un gettito aggiuntivo di 428 milioni di euro: circa un milione di euro al giorno per migliorare la vita delle persone, invece che per distruggerla.

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