In un momento storico in cui emerge in modo ancora più evidente la scarsità di materie prime, è necessario ripensare gli attuali modelli di business e consumo basati sullo sfruttamento di preziose risorse naturali non rinnovabili. L’abuso di plastica usa e getta, ovvero quell’insieme di imballaggi e contenitori progettati per diventare in poco tempo un rifiuto difficile da riciclare, rappresenta un’evidente e intollerabile assurdità. È peraltro tra le concause di una delle emergenze ambientali più gravi dei nostri tempi: l’inquinamento da plastica.

Nonostante abbiamo sempre più prove sulla gravità del fenomeno, mancano però interventi risolutivi sia a livello politico che industriale. Come dimostra il rapporto “Plastica: emergenza fuori controllo”, che passa in rassegna tutti i limiti ormai evidenti di questo modello produttivo insostenibile. Agli impatti crescenti sul mare e sulla biodiversità, si aggiungono quelli sul clima e sulle comunità del Sud del mondo. Aspetti su cui prova a intervenire una risoluzione approvata nell’ultima Assemblea delle Nazioni Unite, che avvia i lavori per un trattato globale sulla plastica.

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