La deforestazione dell’Amazzonia è sempre più grave. Nel 2020 oltre un milione di persone, tra cui 75 mila italiane e italiani, ha chiesto all’Ue di garantire con una normativa rigorosa che nelle nostre case non arrivino più prodotti legati alla distruzione delle foreste e alla violazione dei diritti umani. La Commissione europea si era impegnata affinché la prima bozza della normativa fosse pubblicata entro la metà dell’anno, ma la pubblicazione è stata prima posticipata all’autunno, e poi ulteriormente rinviata al 22 dicembre, come abbiamo appreso dalla programmazione autunnale della Commissione resa nota di recente.

Secondo una recente analisi dell’Unità europea di Greenpeace, numerose aziende che producono e commerciano materie prime e prodotti legati alla deforestazione e alla violazione dei diritti umani stanno esercitando forti pressioni sull’Unione europea per indebolire la normativa e limitare gli impatti sul proprio business.

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Non mangiarti le foreste!

L’80% della deforestazione del mondo è causata dalla produzione intensiva di materie prime, soprattutto agricole: praticamente, cibo che divora le foreste. Soia, olio di palma, cacao, carne, avocado, sono i responsabili di una distruzione senza precedenti. Stiamo decimando le foreste per far posto all’agricoltura massiva e industriale. Un milione di specie è a rischio di estinzione. Se vogliamo salvare il clima e la biodiversità, dobbiamo salvare le foreste.

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