Fra il 15 e il 18 febbraio, a un mese dal disastro Costa Concordia, Greenpeace ha verificato lo stato dei fondali dell’isola del Giglio e prelevato alcuni campioni di acqua marina superficiale dalla costa.

Gli obiettivi erano due: fotografare lo stato dei fondali per confrontare l’evoluzione dei popolamenti nell’eventualità di un massiccio sversamento di sostanze pericolose, e valutare l’eventuale contaminazione già in corso dell’acqua di mare.

I risultati delle analisi e le valutazioni qualitative sui fondali sono pubblicate in questo documento.

“Come sta il mare del Giglio?”, leggi il rapporto.