IKEA dice che la casa è il luogo in cui tutto ha inizio

Noi diciamo: non lasciamo che nelle nostre case finiscano le foreste vetuste!

A Jon Abrahamsson Ring,

CEO di Inter IKEA Group

Le nostre vite dipendono da una natura sana, ma la direzione che abbiamo intrapreso verso la produzione di massa e il consumo eccessivo, ne sta determinando la distruzione. E IKEA, l’azienda di cui Lei è amministratore delegato, è ancora parte del problema.

Un’indagine di Greenpeace CEE ha rivelato che alcuni dei vostri fornitori si riforniscono di legno da foreste vetuste nei Carpazi rumeni, contribuendo così alla distruzione di foreste di alto valore di conservazione, in due casi addirittura in aree protette Natura 2000. Essi producono alcuni dei vostri prodotti di maggior successo, come INGOLF, EKTORP o SNIGLAR, che abbiamo trovato nei vostri negozi in Europa e oltre.

Le foreste dei Carpazi, composte di foreste vetuste e altre foreste ad alto valore di conservazione, svolgono un ruolo fondamentale nella lotta globale contro la crisi climatica e sono essenziali per la salute del pianeta. Sono un hotspot di biodiversità e ospitano la più grande popolazione europea di orsi bruni al di fuori della Russia. Linci e lupi si aggirano per queste foreste, così come gatti selvatici e bisonti europei. Circa 140 specie di uccelli popolano i loro alberi e i loro cieli. Invece di distruggere le foreste dei Carpazi, dobbiamo proteggerle.

Jon, Lei e IKEA avete la possibilità di fare un passo avanti e di mostrarvi responsabili nei confronti del nostro pianeta. Invece di essere parte del problema, vi invitiamo a diventare parte della soluzione e a prendere provvedimenti immediati per garantire la totale esclusione, dalla vostra filiera, di legno proveniente dalle foreste vetuste e da altre aree naturali ad alto valore di conservazione.

Chiediamo a IKEA di sostenere pubblicamente l’attuazione delle strategie europee per la biodiversità, in particolare il raggiungimento dell’obiettivo di rigorosa protezione di almeno il 10% del territorio dell’Unione Europea.

Un futuro più verde  per tutti è possibile, se siete abbastanza coraggiosi e audaci da realizzarlo. 

La scelta che tutti noi dobbiamo fare è chiara: dobbiamo ripristinare il nostro rapporto con la vita su questo pianeta, perché anche noi esseri umani siamo parte della natura.

Con forza e unità,

L’inchiesta di Greenpeace CEE sulle foreste vetuste

Analizzando la catena di approvvigionamento di alcuni prodotti IKEA, Greenpeace Europa centro-orientale (CEE) ha scoperto che alcune aziende romene che lavorano e producono mobili per la multinazionale svedese, si approvvigionano di legno proveniente da alcune delle ultime foreste vetuste d’Europa, nei Carpazi romeni. Le foreste vetuste sono sistemi forestali non intaccati dall’essere umano da tempi remoti, con caratteristiche simili alle antiche foreste primarie, che secondo la strategia UE per la biodiversità dovrebbero essere rigorosamente protette. Almeno 30 diversi prodotti provenienti da questi fornitori sono stati individuati nei negozi Ikea di 13 Paesi, tra cui l’Italia.

Nel corso della sua indagine, Greenpeace CEE ha visitato le foreste vetuste in Romania, dove crescono alberi di età compresa tra 120 e 180 anni, incluse alcune aree protette “Natura 2000”, cioè facenti parte di una rete europea di siti ecologici designati per la conservazione della biodiversità e degli habitat. Dopo aver individuato alcuni siti di deforestazione, l’inchiesta ha identificato i depositi dove il legname viene trasportato e lavorato, e i mobilifici che essi riforniscono. In base a informazioni pubbliche, IKEA è senza dubbio il principale cliente della maggior parte dei mobilifici indicati nell’indagine di Greenpeace.

C’è quindi un’alta probabilità che il legno proveniente da foreste vetuste e aree ad alto valore di conservazione finisca nei mobili dell’azienda svedese venduti in vari Paesi dell’UE, inclusa l’Italia. Greenpeace chiede a IKEA di prendere provvedimenti immediati per garantire la totale esclusione, dalla propria filiera, di legno proveniente dalle foreste vetuste e da altre aree naturali ad alto valore di conservazione. Chiediamo inoltre a Ikea di sostenere pubblicamente l’attuazione delle strategie europee per la biodiversità, in particolare il raggiungimento dell’obiettivo di rigorosa protezione di almeno il 10% del territorio dell’Unione Europea.