«L’accesso ai finanziamenti green dell’Unione europea dovrebbe essere limitato ai Paesi che hanno già definito un piano di abbandono del carbone e che abbiano in programma anche l’eliminazione degli altri combustibili fossili, gas e petrolio». Così Greenpeace commenta l’annuncio della Commissione di un piano di investimenti pari a 1000 miliardi di euro per i prossimi 10 anni. Tale progetto di investimenti, finanziato con fondi comunitari, nazionali e di privati, è il primo step del “Green Deal” presentato dalla Commissione Europea nel dicembre 2019.

All’interno del progetto è previsto anche un “Meccanismo per la giusta transizione”, che dovrebbe mobilitare circa 100 miliardi tra il 2021 e il 2027, per supportare la riconversione delle regioni più dipendenti dall’industria fossile. La Commissione ha proposto oggi una serie di condizioni per accedere ad una parte più piccola di tale meccanismo, il cosiddetto Fondo per la giusta transizione, composto da circa 7.5 miliardi di fondi comunitari. Questo processo dovrà essere approvato dai singoli governi e dal Parlamento europeo.

La Polonia è certamente un Paese particolarmente interessato ad accedere ai fondi destinati a investimenti green, sebbene ad oggi il governo polacco abbia rifiutato di impegnarsi per un piano europeo sul clima e di fissare una data di abbandono del carbone.

«Se lo scopo di questi fondi è promuovere una transizione verde, allora dovrebbero essere indirizzati esclusivamente a quei governi che si sono impegnati con un piano chiaro di eliminazione dei combustibili fossili», afferma Sebastian Mang, consulente clima ed energia di Greenpeace per l’Ue. «Se vogliono avere accesso ai fondi, la Polonia e la Repubblica Ceca devono dimostrare di impegnarsi seriamente nella lotta all’emergenza climatica. Se si vuole che il Green Deal europeo abbia successo, la Commissione deve preparare un piano per fermare tutti i sussidi e i fondi destinati ai combustibili fossili».

Se l’Europa vuole davvero rispettare gli Accordi di Parigi sul clima, è necessario che tutti gli Stati UE smettano di utilizzare il carbone entro il 2030, per poi abbandonare gas e petrolio entro il 2040.