Questa mattina alcuni attivisti di Greenpeace Italia hanno contestato il vicepresidente del Consiglio, nonché Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, impegnato in un dibattito al Festival dell’Economia di Trento, per denunciare l’inazione del governo nel contrasto alla crisi climatica.

Gli attivisti hanno disturbato l’intervento di Salvini, mostrando il messaggio “Il clima cambia, la politica no” e indossando t-shirt con la scritta “Parole, parole, parole”, per rimarcare l’assenza di iniziative concrete da parte del governo contro gli impatti sempre più gravi dell’emergenza climatica.

«Le devastanti alluvioni in Lombardia e Veneto e la siccità che attanaglia diverse aree del sud del Paese sono l’ennesima tragica testimonianza che la crisi climatica è già oggi la più grave minaccia per la nostra sicurezza», dichiara Simona Abbate, campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia. «Invece di adottare misure decisive e risolutive, il governo continua a inseguire false soluzioni come il gas fossile, che aggrava il riscaldamento del pianeta. Il ministro Salvini, nella sua campagna elettorale, si erge a paladino contro le politiche green europee, ma così facendo non fa altro che rallentare la transizione energetica di cui abbiamo disperatamente bisogno, condannando l’Italia a fronteggiare eventi climatici sempre più estremi e distruttivi».

Oltre che per l’inazione del governo, molti leader politici italiani, anche dell’opposizione, non sembrano prendere sul serio l’emergenza climatica in corso. Proprio nella giornata di ieri, Greenpeace Italia ha diffuso i dati del nuovo monitoraggio realizzato dall’Osservatorio di Pavia per conto dell’organizzazione ambientalista sulla campagna elettorale italiana per le elezioni europee, da cui emerge che il clima è il grande assente nel dibattito politico: solo nell’8% delle dichiarazioni dei principali leader politici italiani si fa almeno un accenno alla crisi climatica, ma quelle realmente dedicate al riscaldamento del pianeta sono appena il 4%, e includono anche le dichiarazioni contrarie alle azioni per il clima.

Oggi Greenpeace Italia ha contestato il vicepresidente del Consiglio perché, secondo il monitoraggio dell’Osservatorio di Pavia, risulta essere il leader politico italiano che più di tutti assume posizioni ambigue, resistenti o contrarie alle azioni per il clima, arrivando talvolta al vero e proprio negazionismo climatico.

Il monitoraggio è stato condotto sulle dichiarazioni dei principali undici leader politici italiani postate su Facebook, raccolte nelle edizioni serali dei telegiornali delle reti Rai, Mediaset e La7 e nei principali talk show politici e programmi televisivi di approfondimento nel periodo dal 1° al 14 maggio. L’elenco delle figure politiche analizzate comprende: Bonelli, Calenda, Conte, Fratoianni, Magi, Meloni, Pichetto Fratin, Renzi, Salvini, Schlein e Tajani.