In occasione dell’uscita dei nuovi dati della Fondazione CIMA sulla situazione della neve in Italia alla fine della stagione invernale, Greenpeace Italia esprime preoccupazione per il deficit idrico che, già a fine inverno, caratterizza i bacini del centro-sud Italia. La situazione rischia infatti di aggravarsi con l’arrivo della stagione calda e vede già la Sicilia in stato di emergenza per la siccità. Il bilancio di fine stagione della copertura nevosa permette, infatti, di fare delle previsioni sulla riserva idrica disponibile durante i mesi estivi, quando l’acqua proveniente dallo scioglimento della neve (riassunta dall’indicatore Snow Water Equivalent) rappresenta una componente importante dell’apporto idrico dei bacini.

«Il bilancio positivo nazionale delle risorse di neve è solo apparentemente una buona notizia, dal momento che i bacini dei fiumi dell’Appennino sono in una condizione di deficit idrico preoccupante», dichiara Federico Spadini, campagna clima di Greenpeace Italia. «Con un’altra estate di probabili temperature record alle porte, dobbiamo prepararci a un aggravarsi della siccità per milioni di persone che vivono nelle regioni centro-meridionali, con impatti drammatici sulla disponibilità di acqua, la salute e la produzione agricola. Per questo motivo chiediamo al governo italiano di smettere di sottovalutare gli impatti della crisi climatica e di impegnarsi da subito con soluzioni concrete per contrastare la siccità e migliorare l’uso della risorsa idrica che sarà sempre più scarsa».

Se l’arco alpino è in buone condizioni grazie alle nevicate di fine stagione, sugli Appennini l’inverno è stato caratterizzato da temperature sopra la media e precipitazioni nevose scarsissime, evidenziando ulteriormente la crisi climatica che sta impattando il territorio italiano: basti pensare al bacino idrografico del fiume Tevere, per il quale la Fondazione CIMA ha stimato un deficit idrico di almeno il 12% rispetto al valore mediano del decennio 2011-2022, o al deficit idrico che al Sud ha interessato i bacini dei fiumi Alterno Pescara (-66%), Sangro (-44%) e Crati (-100%).

Greenpeace Italia ha perciò avanzato otto proposte per combattere la siccità rivolte al governo Meloni. Fra queste l’accelerazione del processo di decarbonizzazione, la riduzione delle emissioni di gas serra e una serie di misure per ridurre il consumo idrico in agricoltura, incentivando le pratiche agroecologiche e limitando gli impatti e i consumi del settore zootecnico.