La commissione ambiente del Parlamento europeo ha votato oggi diversi emendamenti utili a migliorare la bozza di normativa comunitaria per proteggere le foreste del Pianeta, nonostante permangano alcune lacune. 

“Nel complesso si tratta di un’ottima notizia, soprattutto se pensiamo che durante la prima metà del 2022 la deforestazione in Amazzonia ha registrato un nuovo triste record: secondo l’istituto brasiliano di ricerche spaziali (INPE), tra gennaio e giugno 2022 sono stati deforestati 3.988 chilometri quadrati di foresta amazzonica (un’area grande circa tre volte il comune di Roma, il comune più esteso d’Italia e dell’Unione europea), raggiungendo il più alto tasso di deforestazione mai registrato per questo arco temporale”, commenta Martina Borghi, campagna foreste di Greenpeace Italia. “Ma se la normativa proteggerà solo le foreste, gli impatti della produzione agricola industriale rischiano di spostarsi su altri ecosistemi come savane e zone umide che, esattamente come le foreste, ospitano Popoli Indigeni, specie animali e vegetali rare, e svolgono un ruolo importante nell’assorbimento dell’anidride carbonica e quindi nella lotta alla crisi climatica. Basti pensare che metà del Cerrado brasiliano, la savana più ricca di biodiversità del Pianeta, è già stata distrutta per fare spazio a piantagioni di soia destinata alla mangimistica. Il voto di oggi è un buon risultato, ma dovrà essere confermato a settembre e nel frattempo dobbiamo fare di più se vogliamo che i consumi europei non siano più legati alla distruzione della natura”. 

La commissione ambiente del Parlamento europeo ha votato a favore di definizioni più solide di deforestazione e degrado forestale, e rafforzando la protezione dei diritti umani, in particolare quelli dei Popoli Indigeni e delle comunità forestali tradizionali, che vengono spesso violati. Oltre ai sei prodotti proposti dalla Commissione europea (olio di palma, soia, caffè, cacao, carne bovina e legno), la commissione ambiente ha votato per includere nell’elenco di prodotti e materie prime a cui si applicherebbe la normativa: gomma, mais e carne di pollo, maiale, pecora e capra. Viene appoggiata anche l’estensione dei requisiti di “dovuta diligenza” della normativa alle istituzioni finanziarie europee, i cui investimenti non dovranno essere legati a progetti o società che causano la distruzione delle foreste.

A settembre il Parlamento europeo definirà la sua posizione finale, dopodiché inizieranno i negoziati a tre sulla legge finale tra Commissione Ue, Parlamento e governi nazionali.