Nella Giornata mondiale degli oceani Greenpeace accoglie con soddisfazione l’adesione dell’Italia all’iniziativa della Gran Bretagna, che conta adesso sull’appoggio di ben 20 Paesi, tra cui Germania e Principato di Monaco, e che ha l’obiettivo di promuovere in sede nazionale e internazionale la tutela di almeno il 30 per cento della superficie di mari e oceani entro il 2030.

L’adesione all’iniziativa globale, insieme all’impegno di estendere la rete delle aree marine protette fino a un 30 per cento del proprio territorio nazionale, pongono l’Italia in prima linea nella tutela dell’ambiente marino” dichiara Giorgia Monti, responsabile Campagna mare di Greenpeace Italia. “In un momento di profonda crisi dei nostri oceani, la cui biodiversità è fortemente minacciata da attività umane, come l’inquinamento e la pesca eccessiva, e dal crescente impatto dei cambiamenti climatici, la comunità scientifica sostiene che è necessario proteggerne almeno il 30 per cento entro il 2030. Per arrivare a tale traguardo è fondamentale che agli impegni seguano in tempi brevi azioni concrete per sviluppare meccanismi efficaci di tutela e arrivare a proteggere davvero le aree più sensibili».

Il rapporto 30×30: Un piano per la tutela degli oceani dell’Università di York e Greenpeace mostra come sia possibile con le conoscenze a nostra disposizione sviluppare una rete internazionale di aree marine protette per tutelare le aree più sensibili dei nostri oceani. Entro il prossimo anno, inoltre, si dovrebbero concludere i negoziati per un Accordo Globale per gli Oceani alle Nazioni Unite che potrebbe porre le basi per la tutela di ampie aree degli oceani oltre le giurisdizioni nazionali.  

Un’altra tappa importante è la prossima conferenza delle Parti della Convenzione della Biodiversità, che dovrebbe sviluppare linee di intervento urgenti per salvaguardare la biodiversità del Pianeta, compresa quella marina.