Il Mediterraneo, come tutti i mari, gioca un ruolo chiave nella mitigazione dei cambiamenti climatici, nella produzione di ossigeno e per il nostro sostentamento, eppure è il regno di chi, senza scrupoli, lo sfrutta e lo inquina. Plastica e microplastiche, sostanze chimiche, pesca distruttiva e selvaggia, effetti dei cambiamenti climatici uniti ad attività estrattive mettono a rischio la sua unica e straordinaria biodiversità.

Servono misure urgenti e non più rimandabili: anche il Mediterraneo va tutelato. Chiediamo al Ministero dell’Ambiente e al Ministero per le Politiche del Mare l’istituzione di una rete efficace di aree marine protette che coprano il 30% dei nostri mari entro il 2030, rispettando gli impegni presi dall’Italia, UE e dalla Convenzione sulla Diversità Biologica. Il mare non è solo bello e meraviglioso, è vitale per tutti noi e il tempo per salvaguardarlo è ora! Chiediamo che per una volta le promesse siano mantenute. Unisciti a noi!

Le aree marine protette

La Convenzione per la Biodiversità ha già identificato delle aree marine che è prioritario tutelare anche lungo le coste in Italia, per il loro valore biologico ed ecologico. Pur ospitando l’area marina protetta più grande del mediterraneo, il Santuario dei cetacei “Pelagos”, in realtà quest’area non risulta efficacemente tutelata. Nei mari di casa nostra infatti meno dell’1% risulta effettivamente protetto. Riconoscere un’area marina protetta, che può comprendere ambienti marini, acque, fondali e tratti di costa, significa tutelare zone preziose per le caratteristiche naturali e per la flora e la fauna che presentano. Montagne marine, coralli bianchi, una preziosissima biodiversità che è vulnerabile e fornisce un habitat prezioso, da tutelare.

Cosa vogliamo ottenere

Chiediamo al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e al Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del mare di ratificare il Trattato per la Protezione degli Oceani 30×30 siglato sotto l’egida delle Nazioni Unite, di Istituire una rete efficace di aree marine protette nelle acque di sua giurisdizione, proteggendo zone ad elevata biodiversità e si supportare una moratoria internazionale per l’avvio delle estrazioni minerali negli abissi marini.