L’88% della deforestazione del mondo è causata dalla produzione intensiva di materie prime, soprattutto agricole: praticamente, cibo che divora le foreste.
Soia, olio di palma, cacao, carne, caffè sono i responsabili di una distruzione senza precedenti, ma altre minacce mettono in pericolo le foreste ogni giorno. La richiesta sempre più crescente di cartone per gli imballaggi, trainata dagli e-commerce, e la produzione di mobili a basso costo stanno decimando le foreste in nome del profitto.
Le foreste sono troppo importanti per il clima e la biodiversità. Se vogliamo salvare il pianeta e noi stessi, dobbiamo proteggerle.

Nel 2025 abbiamo l’opportunità di salvare davvero le foreste
La European Union Deforestation Regulation (EUDR), in vigore dal 2023, mira a obbligare le aziende a dimostrare che i loro prodotti non contribuiscono alla distruzione delle foreste. Al momento la legge non si estende al comparto finanziario, che continua a erogare crediti e investimenti a società complici della deforestazione. Inoltre la normativa copre solo sette materie prime e derivati (carne bovina, soia, caffè, cacao, olio di palma, gomma, legno/cellulosa); e non protegge ecosistemi fondamentali come savane e zone umide.
Malgrado le lacune, l’EUDR è un testo ambizioso anche perché si inserisce in un quadro più ampio di politiche dell’UE, come il Green Deal europeo e la Strategia dell’UE per la biodiversità 2030.
Nel 2025 l’EUDR dovrà essere adeguatamente implementato e sono previste delle revisioni che permetterebbero di migliorarlo e ampliario. Ma l’Italia rischia di rallentare il processo: il governo vorrebbe rinviare di un anno, sostenendo che le aziende non sono pronte per la tracciabilità richiesta e citando anche difficoltà economiche. Questo ritardo sarebbe inaccettabile, perché l’Italia, come gli altri Paesi membri, ha avuto un anno dl tempo per prepararsi. Il ritardo nell’attuazione dell’EUDR comprometterebbe la lotta contro la deforestazione: dobbiamo agire subito per proteggere le foreste, senza fare passi indietro!